Gabriele Canè
Cronaca
Editoriale

Lavori, tanto paga Pantalone

Lavori stradali

Firenze, 5 luglio 2024 – Partiamo da una premessa: i lavori pubblici vanno fatti, anche a prezzo di momentanei, inevitabili disagi. Ed è normale che dal disagio nasca la protesta. Figuriamoci a Firenze, dove per carattere si protesta un po’ per tutto.

Peccato che poi a scegliere il sindaco, ad esempio, oggetto principe di critiche e lodi anche su materie che non stanno nelle sue competenze, finisca per andarci un cittadino su due. Vergogna.

Fatta la premessa e chiusa la parentesi, veniamo ai cantieri presenti e futuri. Il cui calendario appare in certi casi studiato da intelligenze superficiali.

L’intreccio dei lavori Bolognese-Faentina-Ferrovia, per citare il nodo più intricato, non poteva essere peggiore. Tutte opere necessarie, il Pnrr da onorare nei modi e nei tempi, una dinamica meteo che probabilmente ha spinto in avanti. Tutto vero. Il risultato però è l’inferno sulla Faentina e il quasi isolamento del Mugello in piena stagione turistica.

I sindaci si arrabbiano e chiedono aiuto. Giusto. Potrebbero chiedere i danni.

E pure noi che vorremmo andare a prendere il fresco a Borgo in meno tempo di quello che occorre per raggiungere le Dolomiti. D’altro canto, c’è chi fa troppi lavori e chi pochi. La tramvia, ad esempio, è in ritardo. Anche gli abbonamenti alla Fiorentina per via delle ruspe in azione sugli spalti del Franchi, danno non indifferente per società e tifosi. Nessuna meraviglia: non si è mai visto un cantiere, anche per il rifacimento di un bagno, concludersi nei tempi (oltre che nei costi) previsti. Cosa che tutti sanno, o sarebbero tenuti a sapere, a cominciare da autorità e organismi "competenti". Che dovrebbero proprio per questo mettersi (prima) attorno a un tavolo per dosare, ammortizzare. Il che evidentemente non sempre succede. Da cui: dateci oggi i nostri singoli, collettivi e costosi ritardi e ingorghi quotidiani. Tanto, come si diceva una volta: paga Pantalone. Cioè noi.