LISA CIARDI
Cronaca

"Lavoro da schiavi nelle Rsa? Falso" Dura replica dei gestori al sindacato

"Se la Uil è a conoscenza di situazioni illegali, denunci", risponde l’associazione che riunisce le strutture

"Lavoro da schiavi nelle Rsa? Falso" Dura replica dei gestori al sindacato

di Lisa Ciardi

"Turni massacranti e dipendenti trattati come schiavi? Se la Uil Fp Toscana è a conoscenza di situazioni illegali faccia denuncia". Dopo il duro attacco del sindacato sulle condizioni di lavoro di operatori socio sanitari, infermieri, educatori, animatori, fisioterapisti e altre figure impegnate nelle strutture per anziani della Toscana, i gestori delle Rsa nella regione non ci stanno e passano al contrattacco.

"È inaccettabile che un sindacato affermi che nelle Rsa si lavora come schiavi – dichiara Paolo Moneti, presidente dell’Anaste Toscana, ovvero l’Associazione nazionale strutture territoriali e per la terza età -. I diritti dei dipendenti sono quelli previsti dai contratti di lavoro e sono rispettati assolutamente, come è ovvio che sia. Ripeto, se i rappresentanti della Uil sono a conoscenza di Rsa che agiscono illegalmente, denuncino le singole strutture alle autorità competenti". Poi il raffronto sui numeri, dopo che la Uil aveva indicato, in particolare per gli Oss, stipendi troppo bassi, dai 7,78 ai 9 euro l’ora (con differenze fra i contratti applicati dalle varie Rsa, quindi non solo Anaste), ma anche "turni massacranti, poco personale, rientri in servizio", una grande flessibilità richiesta, tale da trasformare il contratto "da subordinato a chiamata".

"Per quanto riguarda i vari stipendi – dice il presidente Anaste – vorrei precisare che l’oss, nel contratto Anaste, è inquadrato al quarto livello e percepisce 1477,10 euro lordi al mese, lavorando 158 ore sempre al mese. Il costo orario è pari a 9,34 euro lordi l’ora a cui vanno aggiunte le varie indennità (festiva, notturna, eccetera). Per quanto riguarda l’infermiere, sempre nel contratto Anaste, è inquadrato al sesto livello e percepisce 1604,06 euro lordi al mese, lavorando 158 ore. Il costo orario è pari a 10,50 euro lordi. L’infermiere percepisce inoltre anche un’indennità professionale pari a 155 euro mensili lordi. A mia conoscenza, gli infermieri in Rsa ricevono un netto di 1.700 euro al mese. I gestori sono disponibili ad aumentare gli stipendi e a riconoscere le stesse retribuzioni previste dal contratto della sanità pubblica purché l’aumento dei costi sia finanziato dalla Regione. In ogni caso, l’attuale mancanza di infermieri e Oss non dipende dagli stipendi, ma dalla mancata programmazione pubblica".

Quel che è certo, al di là dei diversi punti di vista, è che le Rsa toscane stanno attraversando un momento di grande difficoltà, che si è intensificato a partire dalla pandemia. Se da un lato i dipendenti lamentano, attraverso il sindacato, condizioni di lavoro stressanti, dall’altro i gestori evidenziano la carenza di personale e chiedono ormai da molti mesi un adeguamento della quota sanitaria da parte della Regione, a fronte dei costi incrementati dal Covid in poi. Con la fine dell’estate è probabile che la trattativa su questo tema possa ripartire.