L’avvocata contestata. La condanna dell’Ordine: "Tutelare diritto di difesa"

L'Ordine degli Avvocati di Firenze si schiera a difesa del diritto di difesa dopo l'aggressione verbale subita da un'avvocata in corte d'Appello. Solidarietà e impegno per la tutela della professione legale.

L’ordine degli avvocati di Firenze si schiera a tutela del diritto di difesa in ogni sua forma. La presa di posizione fa seguito all’aggressione verbale di lunedì scorso in corte d’Appello di Firenze. L’episodio ha visto l’avvocata Cecilia Turco contestata fuori dall’aula perché, essendo donna, non avrebbe dovuto difendere un imputato accusato di violenza e pedopornografia. "L’ordine degli Avvocati di Firenze, - ha dichiarato Sergio Paparo, presidente del Coa di Firenze - manifesta la propria solidarietà agli avvocati coinvolti nell’aggressione, rinnovando l’impegno per la tutela del diritto di difesa in ogni sua forma. La sicurezza degli avvocati e il rispetto per la loro funzione devono essere principi inviolabili, così come l’indipendenza della giustizia e la salvaguardia delle libertà fondamentali. Il Consiglio ha inoltre deciso di diffondere la propria presa di posizione al Consiglio Nazionale Forense, all’Organismo Congressuale Forense, ai Consigli degli Ordini d’Italia e alle principali Associazioni Forensi, affinché il messaggio di condanna e di solidarietà si diffonda capillarmente". I giudici della Corte d’Appello di Firenze, pochi giorni fa, hanno respinto la richiesta di concordato presentata dai legali di uno dei due ragazzi pistoiesi accusati di aver stuprato e poi ripreso con un video sul cellulare una minorenne. Una notizia ben accolta dai parenti della ragazza, che fuori dall’aula avrebbero tuttavia gridato frasi ingiuriose all’avvocata Turco. "Sono stata aggredita per il solo fatto di essere un avvocato donna che difende uno ’stupratore’. Ritengo questo fatto gravissimo – commenta Turco – per due motivi. Innanzitutto perché l’accertamento dei fatti non può e non deve essere condizionato dalla rappresentazione mediatica della vicenda, ma deve avvenire unicamente nell’aula di giustizia. In secondo luogo, nella mia veste di rappresentante dell’avvocatura pistoiese, è inaccettabile qualsivoglia attacco alla funzione difensiva".