di Pietro Mecarozzi
Ogni famiglia ha il suo dramma. La sua storia. Passata di generazione in generazione. Mogli, figli, nipoti. Eredi di quelle vittime trucidate nell’eccidio di Crespino sul Lamone, la strage nazifascista avvenuta fra il 17 ed il 18 luglio 1944 nell’omonima frazione del comune di Marradi, o negli altri stermini avvenuti in Toscana per mano del Terzo Reich. Molti dei parenti, oggi, pretendono giustizia in tribunale. E assistiti dall’avvocato Diego Cremona (nella foto), la stanno ottenendo, a suon di risarcimento di centinaia di migliaia di euro.
Avvocato Cremona, quanti sono i processi in corso e quante invece le sentenze che hanno condannato la Germania? "Mi risulta siano molte decine i processi in corso incardinati al Tribunale di Firenze, mentre sarebbero centinaia, probabilmente oltre mille, quelli introdotti sul territorio nazionale. Una percentuale ancora modesta è già arrivata alla decisione. In Toscana riterrei non si vada, ad oggi, oltre le venti sentenze".
Per essere precisi: la Germania viene condannata per i crimini commessi, ma a risarcire gli eredi è il fondo stabilito dal governo di Mario Draghi... "Le sentenze sin qui emesse dal Tribunale di Firenze condannano solidalmente la Repubblica Federale di Germania e il ministero Economia e Finanze, o si limitano ad accertare la responsabilità dello Stato tedesco ma condannano in forza del decreto Draghi il solo Mef".
Che differenza c’è? "Il meccanismo può apparire singolare, se non addirittura inaccettabile. Al tempo - il decreto fu adottato nel 2022 - si profilava la possibilità di un incidente diplomatico. La Germania si era vista pignorare immobili di alta rappresentanza in Italia per quelle stesse ragioni di debito e aveva interposto ricorso alla Corte internazionale di Giustizia. Ciò esponeva a sua volta il Governo italiano al rischio di una condanna, così fu istituito Fondo ad hoc presso il Mef, inevitabilmente costituito da ‘denari italiani’. In realtà, io credo che, sul piano politico e diplomatico, si dovrebbe tentare di coinvolgere la Germania in un ruolo più fattivo".
Le somme dei risarcimenti si aggirano in media sui 200/300mila euro per erede. Al momento qualcuno di loro ha ricevuto questo denaro? "Il tenore del risarcimento oscilla soprattutto sulla base del vincolo della relazione parentale tra il ricorrente e la vittima primaria. Il Ministero, per decreto, dovrebbe provvedere entro sei mesi. Sin qui non è stato in grado di rispettare quei sei mesi. Ma dovrà inevitabilmente provvedere al pagamento. Non è pensabile uno scenario diverso".
L’avvocatura dello Stato ha mai fatto ricorso in Appello? "L’Avvocatura talora ha interposto appello (soprattutto quando la Germania viene condannata), talaltra non lo ha invece fatto"
Che significato ha per lei ‘battersi’ per casi di tale spessore? "L’avvocato deve sempre assicurare serenità di valutazione. In ogni caso. Anche per proteggere il cliente. Detto questo, come nascondere che in siffatte vicende la prima ‘freddezza’. Bello è percepire che, tra i motivi che determinano i figli ad agire, il desiderio di un riconoscimento morale che ricordi il sacrificio va ben oltre l’auspicio del vantaggio patrimoniale. Sempre".
C’è una storia che l’ha particolarmente colpito? "Ricorderò l’eccidio di Rignano sull’Arno della famiglia Einstein (Robert, cugino diretto di Albert ndr), una tragedia tutta al femminile, l’eccidio di Crespino del Lamone coi suoi accenti religiosi, commoventi"
La chiamata più toccante a un parente dopo la vittoria in tribunale? "Le lacrime al telefono di una figlia 94enne. Le avevo appena comunicato che il ricorso era stato accolto. E non mi aveva ancora dato modo di aggiungere altro".