di Antonio Passanese
FIRENZE
Il progetto di riqualificazione che prevede alberi di agrumi in via Cavour, nelle ultime ore, sta sollevando un vespaio di polemiche in città. Tra i contrari – che ieri hanno scritto una lettera aperta al sindaco – ci sono giornalisti, magistrati, docenti universitari, storici dell’arte, scrittori, imprenditori (tra cui i Frescobaldi) e anche qualche comitato. "Nella nostra città – si legge nella nota condivisa da 49 noti personaggi fiorentini – i viali alberati sono comparsi solo con gli interventi ottocenteschi, ma al di fuori di quello che era il perimetro delle mura medievali. Da questo punto di vista stupisce l’approvazione del progetto da parte della Soprintendenza". Inoltre "questa improvvida iniziativa – criticano ancora – viene esplicitamente presentata come un elemento di lotta al cambiamento climatico" in un centro città che si definisce "pietrificato, come fosse un difetto da correggere. A questo scopo però gli aranci in via Cavour darebbero un contributo solo di facciata. E viene da chiedersi con quali altri interventi nel centro storico proseguirebbe la realizzazione della città green". "Chiediamo con forza - conclude la lettera - che la parte relativa all’impianto degli aranci venga stralciata dal progetto per via Cavour, magari destinando le piante a un quartiere periferico della città dove costituirebbero un contributo estetico e ambientale". Ma la riqualificazione dell’ex via Larga, oltre agli aranci, prevederebbe anche il rifacimento della carreggiata che sarà in pietra serena, pedonale e a filo con la strada. E per far ombra non viene esluso che lì possano essere installate delle tende come accadeva un secolo fa.
Immediata la reazione del sindaco Dario Nardella (che prima di presentarlo ufficialmente aveva condiviso il progetto con la soprintendente Antonella Ranaldi, con la facoltà di Architettura di Santa Verdiana, Confcommercio e il centro comemrciale naturale Via Cavour-piazza San Marco). "Ho letto con attenzione la lettera che chiede di togliere gli alberi dal progetto di riqualificazione di via Cavour. A riguardo posso dire che per noi la presenza di verde pubblico e in particolare di alberi in città è una sfida da intraprendere con coraggio e spirito di innovazione – la replica del primo cittadino – Gli alberi nei centri storici non devono essere un tabù come si fa intendere nella lettera, perché le città cambiano e purtroppo l’emergenza climatica è diventata una minaccia seria per i centri storici e non bastano i parchi e le aree verdi fuori dalle mura". Per quanto riguarda, poi, la scelta degli aranci, Nardella conclude che "questo tema si lega storicamente al Rinascimento fiorentino, visto che i Medici amavano a tal punto le piante di agrumi da utilizzarle in molti luoghi inclusi i loro palazzi, tra cui il bellissimo cortile di Palazzo Medici Riccardi, che si affaccia per l’appunto sull’allora via Larga", l’attuale via Cavour. "Una strada che allo stato attuale non ha particolare pregio estetico da difendere, ma semmai necessita di un’accurata risistemazione".
Nella polemica scaturita dalla lettera dei 49 big fiorentini ieri è intervenuta anche Laura Dreoni, presidente dei commercianti di Cavour e San Marco: "Le piante che dovrebbero essere introdotte in via Cavour sono di medie dimensioni molto contenute nella crescita e non diventeranno mai così alte da coprire le facciate dei palazzi. E sui tratta di alberi legati alla nostra cultura non sono palme o banani. Gli aranci sono sempreverdi ed avranno bisogno di poca manutenzione, saranno un elemento che ingentilirà la via. E poi il verde è sempre più piacevole del cemento".