FIRENZE
Campo di Marte, incubo furti e baby gang. Ne sanno qualcosa all’Affrico, la prestigiosa polisportiva che, nel giro di pochi giorni, ha fatto i conti con la microcriminalità che, negli ultimi tempi, pare trovare sempre più spazio nel quartiere.
Ultimo, in ordine cronologico, è il furto che la società ha patito nella notte tra sabato e ieri: ignoti hanno infatti saccheggiato il negozio interno all’impianto, dove il club vende i propri kit sportivi agli atleti delle varie discipline. Saccheggiato il materiale dal magazzino, dove era custodito l’abbigliamento destinato ai tesserati. Ingente il danno economico. Tentato il colpo anche al bar ristorante, dove però, fortunatamente, non sarebbero stati registrati ammanchi ma solo i segni lasciati da chi voleva introdursi all’interno.
Un dispiacere, ieri mattina all’apertura dell’impianto di viale Fanti (dove è intervenuta la polizia per un sopralluogo), che segue di pochi giorni un altro spiacevole episodio accaduto durante gli allenamenti della formazione Allievi. Venerdì, qualcuno si è infatti introdotto negli spogliatoi mentre i ragazzi stavano facendo l’allenamento e nonostante la porta chiusa ha fatto man bassa di tutto, ma proprio tutto: non soltanto borsellini, con dentro qualche soldo per la merenda, o gli smartphone, ma perfino i capi di abbigliamento, come sneakers, pantaloni o magliette griffate con cui i calciatori erano arrivati al campo. Un bottino che fa ipotizzare che il ladro - o i ladri - abbia più o meno la stessa età delle “vittime“. Baby gang, insomma.
Episodi analoghi, corre voce nel quartiere, si sarebbero recentemente verificati anche alla piscina Costoli (“attenzionata“ dopo le denunce dei bagnini partite proprio da questo giornale) e in altre società vicine come la Floria.
Nelle ultime settimane, poi, Campo di Marte si è sentito assediato dalle bande che, attive nello spaccio della droga, sarebbero arrivate perfino a fronteggiarsi per il controllo delle piazze migliori.
Una situazione che sovente si consuma sotto le finestre degli abitanti, che però non vogliono subire in silenzio: alcune settimane fa, in alcuni giardini, sono spuntati perfino cartelli con cui “ammonivano“ pusher e clienti: le vendite di droga sarebbero state fotografate.
ste.bro.