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Le Cantine Leonardo: "Ceduta Montalcino"

L’annuncio del presidente all’indomani dell’ufficializzazione della vendita della storica azienda cooperativa nel Senese alla holding Prosit

La notizia era attesa da tempo e ora che è nero su bianco il presidente Lorenzo Melani non nasconde la propria soddisfazione: la Cantina di Montalcino è stata venduta, ma i posti di lavoro (otto addetti fissi, più gli stagionali) e l’attività (cinquanta soci) resteranno a numeri invariati. Per le finanze delle Cantine Leonardo da Vinci, fino a pochi giorni fa proprietarie della storica realtà nel Senese, si tratta di una vera boccata d’ossigeno, anche se la cifra della vendita non è stata resa nota ufficialmente, mentre i bene informati parlano di oltre sette milioni di euro. Referenziatissimo il nuovo proprietario, la holding di aziende vitivinicole Prosit, sede a Bologna ma proiezione in tutta Italia, visto che il fondo di private equity Made in Italy Fund, promosso da Quadrivio & Pambianco, investe nel settore vinicolo proprio attraverso Prosit, società fondata nel 2018 da Sergio Dagnino, che riveste anche il ruolo di amministratore delegato.

"Volevamo lavorare e offrire la nostra tecnologia e capacità produttiva a un partner importante – racconta il presidente delle Cantine Leonardo da Vinci, Melani – che saprà aprirci strade commerciali a livello mondiale e che può davvero fare la differenza per la nostra situazione, che era diventata un po’ troppo stretta nei confini che avevamo". Ceduta la Cantina di Montalcino, infatti, l’azienda del Bivio di Streda diventa socia di Prosit. "Conosco Dagnino da quando lavorava in Caviro – aggiunge Lorenzo Melani - e rincontrandoci abbiamo capito che c’erano i temi e le possibilità di un’intesa. La sua grande capacità e la nostra esperienza tecnologica si sono incontrate per la reciproca crescita e nel futuro vedo un’operazione in cui le sinergie di entrambi si intrecciano per dare ognuno il meglio di sé. Insieme siamo destinati a crescere e migliorare la nostra presenza e la nostra forza sul territorio e non solo".

Anche il numero uno di Prosit si è mostrato soddisfatto dell’acquisizione. "Abbiamo già iniziato a ragionare su alcune linee di sviluppo e su nuovi mercati - ha commentato Sergio Dagnino – e giorni fa abbiamo fatto la verifica dello stock nella bottaia di Montalcino e il risultato è stato emozionante". Nello spiegare perché la Cantina di Montalcino e le Cantine Leonardo da Vinci rientrino pienamente nello standard premium che Prosit persegue, Sergio Dagnino usa parole davvero lusinghiere per l’azienda vinciana: "La Leonardo da Vinci è la migliore cantina cooperativa che ci sia in Toscana. Il punto è che deve essere aiutata a far crescere il proprio marchio. Credo moltissimo nel modello cooperativo, perché quando ci sono un presidente lungimirante, non c’è competizione interna e un ottimo prodotto, allora si riesce davvero a fare sì che l’unione faccia la forza".

Quanto durerà l’accordo di gestione della Cantina di Montalcino affidata a quello che ormai è il suo vecchio proprietario, cioè le Cantine Leonardo? "Non c’è alcuna scadenza – precisa il presidente Melani – I dipendenti restano gli stessi con lo stesso livello di retribuzione e nemmeno a livello enologico e produttivo ci sono cambiamenti. Continueremo ad avere tutti i prodotti di Montalcino nel nostro punto vendita a Vinci, ma aggiungeremo anche tutti i vini premium degli altri soci di Prosit".

Francesca Cavini