In Italia fumano oltre dieci milioni di persone, ma molti non conoscono o ignorano le conseguenze. Il fumo fa aumentare la pressione arteriosa, ostacola la circolazione sanguigna, aumenta il rischio di infarto e può causare tumori ai polmoni. La sigaretta è composta da acetato di cellulosa, sostanza che serve a bloccare l’inalazione delle foglie di tabacco. Quest’ultime poi sono avvolte da un cilindro di carta con un filtro arancione. Durante la produzione del tabacco vengono utilizzati pesticidi, per cui accendere una sigaretta inquina aria, acqua e terra; infatti, per smaltirne una gettata al suolo ci vuole più o meno un anno. Esiste un altro tipo di sigaretta, forse quella più famosa fra i minorenni, che è quella elettronica. È composta da un serbatoio, che contiene il liquido: questo viene trasformato in vapore grazie a una batteria, che serve anche a fare funzionare il meccanismo. L’articolo venticinque della Costituzione italiana dice che è vietata la vendita di sigarette agli adolescenti. Mediamente gli italiani iniziano a fumare dai quindici ai venti anni, secondo i dati della rilevazione HBSC-Italia la percentuale dei ragazzi che fuma è il 25% e quella delle ragazze del 32%.
CronacaLe conseguenze negative sulla salute