
di Rossella Conte
Si chiama CuRemake lo spazio che si trova in via Guglielmo Pepe, nel quartiere delle Cure, vera base operativa de Le Curandaie, l’associazione guidata da dieci donne, nata per aiutare le donne in difficoltà. Oggi il gruppo, quasi 70 volontari vero vanto per tutta la città, si occupa a 360 gradi del quartiere con progetti di inclusione per ragazzi diversamente abili o affetti da disturbi di varia natura e di sostegno alle famiglie finite su lastrico per colpa del coronavirus. 250 metri quadri di spazio che fungono sia da magazzino per la distribuzione alimentare e sia da centro espositivo per articoli d’arredo, dipinti, mobili, giocattoli, libri, vestiti e tutto quello che i commercianti e i residenti vogliono donare. Proprio qui, grazie alla passione e all’impegno, dei ragazzi della onlus Autismo Firenze e di altri centri del rione, gli oggetti tornano a nuova vita e sono messi in vendita per finanziare il lavoro dell’associazione. "Abbiamo cercato di offrire ai ragazzi con abilità diverse un luogo dove imparare lavorando offrendogli al tempo stesso l’opportunità di farlo in un contesto aperto a tutti, giovani e anziani" spiega la presidente Serena Berti.
Sono in tanti gli ambulanti, i commercianti o i residenti che si sono messi a disposizione del gruppo di donne col loro tempo, piccoli gesti o portando semplicemente qualcosa. Sandra Cavallucci, per esempio, insegna in un’università americana: "Poi ci siamo fermati con i corsi e mi sono ritrovata con un sacco di tempo a disposizione – racconta -, quindi ho deciso di fare qualcosa per gli altri ma anche per me. E’ stata un’esperienza nuova, mi sono avvicinata a un mondo che non conoscevo. E guardare negli occhi quelle famiglie, in coda per un pacco alimentare, mi ha fatto molto riflettere".
In collaborazione con i servizi sociali del Comune e la rete di solidarietà del Quartiere 2, Le Curandaie hanno adottato circa 50 famiglie del quartiere. Nel grande spazio di via Pepe chi ha porta e chi non ha prende. "C’è chi ci fa arrivare direttamente una donazione o chi porta pacchi di pasta, olio, generi alimentari a lunga conservazione o pannolini, giocattoli e tanto altro" prosegue Paola Giannetti, un’altra delle anime dell’associazione.
Un quartiere vivo e popolare quello della Cure, un po’ un piccolo paese che sa ancora di fiorentinità. Sono centinaia i residenti e commercianti che tutti i giorni si rimboccano le maniche. Come quelli che hanno partecipato a ‘Scatole di Natale’, l’iniziativa promossa dalla rete di solidarietà del Quartiere 2 a cui hanno aderito il Ccn Le Cure e il gruppo giovani Cure Necessarie, per regalare un sorriso alle famiglie in difficoltà del quartiere. "Non ci siamo tirati indietro, anche durante il primo lockdown abbiamo offerto il nostro aiuto per l’iniziativa della spesa sospesa. Nonostante il periodo di difficoltà ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa" sottolinea Sarah Furlan, presidente del ccn Le Cure. Ora i commercianti del centro commerciale naturale stanno cercando di reagire alla crisi cercando di promuovere le proprie attività sui social. "Stiamo soffrendo – conclude Furlan –, qualcuno rischia di chiudere. Ma nessuno di noi vuole piegarsi. Per questo abbiamo deciso di investire su una vetrina online per raccontare il nostro rione e il tessuto imprenditoriale a tutta la città".