REDAZIONE FIRENZE

Le donne di Felicia Kingsley: "Credono nell’amore vero ma sanno salvarsi da sole"

Domani la scrittrice sotto pseudonimo sarà a Firenze per l’Eredità delle donne "Parità di genere nella letteratura? I numeri non sono ancora sufficienti" .

Le donne di Felicia Kingsley: "Credono nell’amore vero ma sanno salvarsi da sole"

Serena Artioli, scrittrice con lo pseudonimo di Felicia Kingsley Architetto di professione, autrice per passione. Domani sarà a Firenze

di Barbara Berti

"Scrivo storie di umorismo e sentimenti, con protagoniste auto ironiche e determinate, in lotta con le loro fragilità e insicurezze, che credono nell’amore ma non lo vedono come un faro di salvezza: si salvano da sole". Parola di Felicia Kingsley, pseudonimo di Serena Artioli, nata a Carpi 37 anni. Architetto di professione, è la regina del ‘romance’: l’anno scorso è stata l’autrice che ha venduto di più, con più titoli in classifica. Felicia Kingsley domani 24 novembre (ore 17, Sala Festa della Manifattura Tabacchi) sarà ospite dell’Eredità delle donne, il festival dedicato alle competenze femminili con la direzione artistica di Serena Dandini.

All’Eredità delle donne affronterà il quesito: ‘Il romance è femminista?’ Nella letteratura la parità di genere a che punto è?

"A differenza di quando Virginia Woolf scriveva ‘Una stanza tutta per sé’, rilevando che fino a inizio Ottocento non si riscontravano autrici sugli scaffali delle biblioteche, possiamo dire che oggi i romanzi a firma di donne condividono equo spazio nelle librerie con quelli dei colleghi uomini, le recenti edizioni dei premi letterari italiani e internazionali hanno visto incoronate donne, l’editoria stessa è una settore in cui i ruoli professionali sono ricoperti in maggioranza da donne. Tuttavia i numeri non sono sufficienti a dichiarare raggiunta la parità. Sento che manca ancora equo rispetto, ancora ci si rivolge alle donne che scrivono chiedendo loro come conciliano la vita di madre e autrice, se i loro romanzi abbiano carattere autobiografico – come se fossero capaci solo di scrivere il diario segreto – , e se il racconto di una storia d’amore o di scene passionali esplicite denoti pruriti e frustrazione. Parità non è solo in termini di rappresentanza, ma anche di rispetto. Quello è ancora lontano"

Come è nata la sua passione per la scrittura?

"C’è sempre stata. Ho scoperto l’amore per la lettura a nove anni, in quanto frequentatrice seriale della biblioteca del mio paese; intorno ai 12 anni ho cominciato a mettere su carta alcune delle idee che la mia fantasia produceva, così, per puro divertimento. E da allora ho sempre continuato".

I suoi autori di riferimento?

"Sophie Kinsella mi ha aperto le porte del romance contemporaneo, Ken Follett per me è un maestro di articolazione delle trame e con una capacità unica di tenere il lettore attaccato alla pagina unica".

L’ultimo lavoro ‘Una conquista fuori menù’: come è nata l’idea?

"Il personaggio di Julia, che ha dato vita alla storia, mi è stato ispirato da una mia cara amica che – come la protagonista del romanzo – ha avuto una storia clinica difficile, lunga e articolata che l’ha messa davanti a grandi sfide personali, dovute alla convivenza con una patologia cronica (una di quelle oggi chiamate ‘malattie invisibili’). Il resto è arrivato di conseguenza".