FIRENZE
Un avvicinamento alla riaperture in grande stile. È quello a cui si sta preparando le Giubbe Rosse, lo storico locale di piazza della Repubblica che a metà mese riaprirà i battenti dopo la dolorosa chiusura scattata nel 2018. Il 4 giugno infatti saranno presentati i riallestimenti delle sale e proprio quel giorno è attesa in città la visita del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Proprio il ministero, tramite la Soprintendenza ha imposto dei vincoli rigorosi per la riapertura del locale come previsto dal decreto ministeriale del 2019 che ne ha fatto un bene sottoposto a tutela. Dagli arredi agli utensili, dagli specchi all’altezza dei tavoli. E persino piatti e bicchieri. Insomma, tutto quello che serve per ricreare l’atmosfera degli inizi, quando il locale era il circolo scacchistico dove si ritrovavano Vladimir I, Lenin, poeti, artisti e intellettuali quali Gordon Craig, André Gide, Medardo Rosso.
Le Giubbe Rosse avviò la sua attività nel 1897 con il nome di Birreria Fratelli Reininghaus, diventando il punto di riferimento della comunità tedesca a Firenze. Secondo le disposizioni dei proprietari, l’abbigliamento dei camerieri doveva contraddistinguersi da giacche, o giubbe rosse, all’uso viennese, divenendo così il tratto identificativo. In quel periodo i primi due ambienti del Caffè avevano assunto l’aspetto di sale lettura, mentre nel 1913 la terza sala era diventata la sede fissa dei futuristi fiorentini, tra i quali Giovanni Papini, Ardengo Soffici e Aldo Palazzeschi. Risale a quel periodo lo storico marchio del Caffè che ritrae in rosso la prospettiva del fronte dell’ingresso, costituito da un doppio accesso sormontato da lunette, con i tavolia ll’aperto e il porticato della piazza sullo sfondo.