di Stefano Brogioni
FIRENZE
La maxi consulenza sulla trave crollata nel cantiere dell’Esselunga di via Mariti si farà con la formula del’incidente probatorio. Circola questa informazione, negli ambienti giudiziari che, a più di sette giorni dal crollo, si preparano a quello che sarà il primo vero passo concreto dell’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Con la richiesta di incidente probatorio al giudice delle indagini preliminari, collegata all’esigenza di congelare prove, materiali e non, che con il tempo potrebbero deteriorarsi o disperdersi, verranno identificati gli indagati, che potranno a loro volta partecipare agli accertamenti con un proprio consulente, come del resto la procura e il tribunale.
E non potrebbe essere altrimenti, in un procedimento che, seppur agli albori, lascia già intravedere l’alta specializzazione necessaria per poter individuare le cause che hanno portato al cedimento della trave e, a cascata, al crollo del solaio su cui stavano facendo la gettata di cemento tre operai rumeni, miracolosamente scampati alla morte. Solaio rovinato addosso alle cinque vittime di questa tragedia, che si trovavano in basso, i cui corpi sono stati ritrovati dai vigili del fuoco dopo ricerche lunghe e pericolose.
Il doppio fronte delle indagini. Ci sono almeno due maxi tronconi, dell’inchiesta su cui stanno lavorando i pubblici ministeri Francesco Sottosanti e Alessandro Falcone. C’è l’aspetto tecnico, quello per cui sarà necessaria la maxi consulenza e l’impiego delle migliori menti del paese per verificare le condizioni della trave e delle sue mensole d’appoggio, nonché la progettazione della struttura prefabbricata.
Ma c’è anche un versante di inchiesta che verte sull’analisi di telefonini e in particolare chat, acquisite copiando le memorie degli smartphone di soggetti non indagati al momento, ma con un ruolo, a vari livelli, nella costruzione del grande supermercato nell’area dell’ex panificio militare.
C’era fretta, si chiedono gli inquirenti, nel cantiere dell’Esselunga? Qual era il know how di chi stava lavorando in via Mariti?
Forse non sono gli aspetti cruciali dell’inchiesta, che per prima cosa si concentra sul cedimento nel corpo trave, ma forse fanno parte delle "criticità" a cui ha fatto riferimento il procuratore capo Filippo Spiezia incontrando i giornalisti alcuni giorno dopo il crollo.
Una settimana è passata senza indagati. Ma non è detto che ne passi un’altra senza l’arrivo degli avvisi. Un passaggio a cui è quasi preparata la Rdb Italprefabbricati, impresa abruzzese da oltre 40 miliardi di fatturato che ha prodotto i prefabbricati, montati a sua volta da una sua ditta di fiducia.