STEFANO BROGIONI
Cronaca

Le morti degli anziani. Ripartono le autopsie. Dieci consulenti al lavoro

“Guerra“ tra i super pool della procura e della holding Sereni Orizzonti. Fra sessanta giorni le risposte sulle cause dei tre decessi di anziani.

Il blitz dei carabinieri del Nas in una delle Rsa in cui si sono registrati malori tra gli anziani ospiti e alcuni decessi. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e violazione delle norme Haccp. Sono due, al momento, gli indagati, del gruppo Sereni Orizzonti

Il blitz dei carabinieri del Nas in una delle Rsa in cui si sono registrati malori tra gli anziani ospiti e alcuni decessi. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e violazione delle norme Haccp. Sono due, al momento, gli indagati, del gruppo Sereni Orizzonti

di Stefano BrogioniFIRENZEUn pool di dieci superconsulenti, suddivisi fra procura, indagati e familiari delle vittime, pronti anche a darsi scientificamente battaglia pur di fare luce sulle tre morti e sulle decine di intossicazioni dello scorso febbraio nelle Rsa fiorentine del gruppo Sereni Orizzonti.

Ieri mattina, le sostitute procuratrici Luisa Serranti e Benedetta Foti, hanno affidato l’incarico per gli accertamenti sulle salme di Carla Ferretti e Giovan Pietro Samuelli e per integrare l’autopsia, già iniziata, su una terza deceduta, Daria Tanzini.

Ai medici legali Martina Focardi e Beatrice De Fraia e al microbiologo Gian Maria Rossolini e all’infettivologo Marco Borderi, la procura ha chiesto di esaminare "la documentazione sanitaria già acquisita agli atti ed altra eventuale documentazione ritenuta utile ai fini dell’espletamento dell’incarico" e di compiere, oltre all’autopsia, "tutti gli accertamenti ritenuti opportuni, compresi eventuali esami tossicologici, istologici e/o altri accertamenti diagnostici ritenuti utili", con l’obiettivo di stabilire "quale sia stata la causa e l’epoca del decesso".

Alle operazioni, il cui esito verrà depositato entro i prossimi sessanta giorni, partecipano anche tre consulenti dei due indagati della holding Sereni Orizzonti, Gabriele Meluzzi e Valentina Seracini, rappresentati dagli avvocati Francesco Maresca e Raffaella Tucci: si tratta dei medici legali Sabino Pelosi e Massimo Forgeschi, della professoressa Giuliana Lo Cascio, docente di microbiologia, l’infettivologo Filippo Trapani.

Le famiglie Samuelli (rappresentate dall’avvocato Lorenzo Pellegrini) e Ferretti (avvocati Marco Bericchi e Roberto Di Mattia) hanno nominato rispettivamente come propri consulenti i medici legali Edoardo Franchi e Maria Teresa Covelli.

Gli indagati. Meluzzi è l’amministratore delegato di Sereni Orizzonti, mentre Seracini, la responsabile della rsa Monsavano di Pelago, struttura in cui ha sede anche il centro cottura in cui è stata preparata la cena dello scorso 9 febbraio che avrebbe scatenato la maxi intossicazione culminata nei decessi di Daria Tanzini (ospite dell’Rsa di Villa Desiderio a Settignano), Giovan Pietro Samuelli (ospite anche lui all’Rsa Villa Desiderio) e Carla Ferretti (ospite a Monsavano). Sono finiti all’ospedale anche ospiti di San Biagio a Dicomano e L’Arcolaio a Firenze.

Le accuse. La procura di contesta al legale rappresentante della Sereni Orizzonti, la società che gestisce le strutture finite nel mirino della magistratura, e alla responsabile della casa di riposo che ospita la cucina che ha sfornato la cena del 9 febbraio, le ipotesi di omicidio colposo, lesioni colpose, delitti colposi contro la salute pubblica e commercio di sostanze alimentari nocive.

Secondo la ricostruzione dei pm la preparazione dei pasti non sarebbe avvenuta con le dovute procedure – come da manuale dell’Haccp – per scongiurare il rischio di agenti patogeni che avrebbero procurato prima il malore e poi il decesso. Gli indagati avrebbero agito "in violazione" del decreto legislativo 193/2007 relativo "ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore". E ci sarebbe stata anche "negligenza e imperizia", non avendo "adottato appropriate cautele". In totale quella notte si registrarono 114 casi di gastroenterite su 173 pazienti presenti nelle quattro case di cura coinvolte.