
Il blitz dei carabinieri del Nas in una delle Rsa in cui si sono registrati malori tra gli anziani ospiti e alcuni decessi. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e violazione delle norme Haccp. Sono due, al momento, gli indagati, del gruppo Sereni Orizzonti
di Stefano BrogioniFIRENZEUn pool di dieci superconsulenti, suddivisi fra procura, indagati e familiari delle vittime, pronti anche a darsi scientificamente battaglia pur di fare luce sulle tre morti e sulle decine di intossicazioni dello scorso febbraio nelle Rsa fiorentine del gruppo Sereni Orizzonti.
Ieri mattina, le sostitute procuratrici Luisa Serranti e Benedetta Foti, hanno affidato l’incarico per gli accertamenti sulle salme di Carla Ferretti e Giovan Pietro Samuelli e per integrare l’autopsia, già iniziata, su una terza deceduta, Daria Tanzini.
Ai medici legali Martina Focardi e Beatrice De Fraia e al microbiologo Gian Maria Rossolini e all’infettivologo Marco Borderi, la procura ha chiesto di esaminare "la documentazione sanitaria già acquisita agli atti ed altra eventuale documentazione ritenuta utile ai fini dell’espletamento dell’incarico" e di compiere, oltre all’autopsia, "tutti gli accertamenti ritenuti opportuni, compresi eventuali esami tossicologici, istologici e/o altri accertamenti diagnostici ritenuti utili", con l’obiettivo di stabilire "quale sia stata la causa e l’epoca del decesso".
Alle operazioni, il cui esito verrà depositato entro i prossimi sessanta giorni, partecipano anche tre consulenti dei due indagati della holding Sereni Orizzonti, Gabriele Meluzzi e Valentina Seracini, rappresentati dagli avvocati Francesco Maresca e Raffaella Tucci: si tratta dei medici legali Sabino Pelosi e Massimo Forgeschi, della professoressa Giuliana Lo Cascio, docente di microbiologia, l’infettivologo Filippo Trapani.
Le famiglie Samuelli (rappresentate dall’avvocato Lorenzo Pellegrini) e Ferretti (avvocati Marco Bericchi e Roberto Di Mattia) hanno nominato rispettivamente come propri consulenti i medici legali Edoardo Franchi e Maria Teresa Covelli.
Gli indagati. Meluzzi è l’amministratore delegato di Sereni Orizzonti, mentre Seracini, la responsabile della rsa Monsavano di Pelago, struttura in cui ha sede anche il centro cottura in cui è stata preparata la cena dello scorso 9 febbraio che avrebbe scatenato la maxi intossicazione culminata nei decessi di Daria Tanzini (ospite dell’Rsa di Villa Desiderio a Settignano), Giovan Pietro Samuelli (ospite anche lui all’Rsa Villa Desiderio) e Carla Ferretti (ospite a Monsavano). Sono finiti all’ospedale anche ospiti di San Biagio a Dicomano e L’Arcolaio a Firenze.
Le accuse. La procura di contesta al legale rappresentante della Sereni Orizzonti, la società che gestisce le strutture finite nel mirino della magistratura, e alla responsabile della casa di riposo che ospita la cucina che ha sfornato la cena del 9 febbraio, le ipotesi di omicidio colposo, lesioni colpose, delitti colposi contro la salute pubblica e commercio di sostanze alimentari nocive.
Secondo la ricostruzione dei pm la preparazione dei pasti non sarebbe avvenuta con le dovute procedure – come da manuale dell’Haccp – per scongiurare il rischio di agenti patogeni che avrebbero procurato prima il malore e poi il decesso. Gli indagati avrebbero agito "in violazione" del decreto legislativo 193/2007 relativo "ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore". E ci sarebbe stata anche "negligenza e imperizia", non avendo "adottato appropriate cautele". In totale quella notte si registrarono 114 casi di gastroenterite su 173 pazienti presenti nelle quattro case di cura coinvolte.