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Un centinaio di persone, tra cui i lavoratori ex Gkn di Campi, hanno partecipato al presidio contro le morti sul lavoro che si è svolto ieri davanti alla sede Inail di Firenze, manifestazione organizzata è dal Coordinamento "Ogni giorno è il primo Maggio" di cui fanno parte i sindacati di base della Toscana, movimenti e collettivi di sinistra. "La politica è assente rispetto a questo tema – dice Stefano Cecchi dell’Usb –. In Italia esiste la legge 81 del 2008 che dovrebbe tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, questa legge non viene mai applicata. Durante il governo Renzi sono stati distrutti poi i servizi ispettivi, in una città come Firenze ci saranno al massimo 10 ispettori sul lavoro".
"Le nostre vite valgono più di vostri profitti" e "Morte sul lavoro uguale omicidio" sono alcuni degli striscioni esposti dai manifestanti che hanno ricordato che nel 2021 "le denunce di infortunio presentate all’Inail sono state 448.100 e sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro, con un aumento del 18% rispetto al 2020". La nota sottolinea "che molte categorie di lavoratori non sono assicurati e sono costretti al lavoro nero e non vengono rilevati".
Per questo il Coordinamento annuncia l’apertura di "due mesi di lotta". Tra le prossime iniziative, un presidio al tribunale di Firenze per la strage ferroviaria di Viareggio (7 marzo), la solidarietà agli antifascisti sotto processo e la giornata di mobilitazione delle donne (entrambi l’8 marzo), il dibattito aperto sui temi dello sfruttamento e della sicurezza sul lavoro (19 marzo) e l’adesione alla manifestazione ’Insorgiamo’ del collettivo di fabbrica ex Gkn (26 marzo). Secondo Roberto Spera, delegato Rsu ex Gkn, "ogni anno in Italia tre persone al giorno muoiono lavorando e dimostra che la sicurezza sul lavoro ormai è un’emergenza nazionale".
Barbara Berti