Un puzzle composto da tre maxi tessere. Tutte ancora da incastrare per avere l’immagine chiara di quale sarà il destino del Franchi. Ma, soprattutto, in quale tempi questo destino si compirà. Il rompicapo stadio per Palazzo Vecchio resta tutto da risolvere. La proposta del patron viola, Rocco Commisso, di offrire fondi per concludere il restyling in cambio di ’controllo’ e probabilmente una maxi concessione, è ancora nell’aria. Forse, sarà anche al centro dell’incontro fra tecnici del Comune e quelli della Fiorentina che si terrà entro la fine della settimana. L’obiettivo del vertice, al qualenon è esclusa la partecipazione della sindaca Funaro e di Commisso stesso: abbozzare un cronoprogramma per due stagioni. E, a questo punto, per il patron vedere quali sono le condizioni di offerta in caso del suo ingresso con un progetto di finanza. Ma le variabili riguardano anche altri fattori. Quali?
Il primo è il Consiglio di Stato. È qui che ancora risulta pendente il ricorso impugnato dal Comune dopo che il Tar di Roma ha ribadito la legittimità del decreto di definanziamento con cui il governo, ad aprile, ha ritirato i 55 milioni destinati dal Pnrr al Franchi. Se in appello la sentenza del Tar venisse ribaltata e se il ribaltone, fosse confermato in Cassazione, i fondi ritirati da Roma potrebbero tornare. Un’ipotesi ancora tra le frecce all’arco del Comune. Una freccia non troppo sbandierata, forse, per non creare attriti con Roma. I tempi di risposta del Consiglio di Stato per una prima decisione dovrebbero non superare i 200 giorni dal deposito, avvenuto a giugno. La seconda partita si gioca sui 55 milioni che il governo, dopo il definanziamento, ha comunque destinato alla Metrocittà. Non per lo stadio, ma per piano di rigenerazione urbana delle periferie. La mossa allo studio: finanziare con questi fondi progetti in rampa di lancio a Firenze legati a rigenerazione e verde. E dirottare le risorse risparmiate sul Franchi. Il piano è ancora ’vivo’ come confermato ieri in consiglio da Giovanni Bettarini in veste di assessore ai rapporti con il Consiglio, nel rispondere a una domanda d’attualità di Alessandro Draghi (FdI). "Ci sono i 55 milioni previsti dai piani urbani integrati su cui è in corso un’interlocuzione col ministero". Sul Franchi invece fino al 31 luglio sono stati spesi, come riferito da Bettarini "16,6 milioni che fanno parte del finanziamento dei 151 milioni". Fondi con i quali sono stati realizzati, sempre a fine luglio, meno del 3% dei lavori. Ma con quali opere il Comune potrebbe optare per uno ’split’ dei fondi? A marzo, la precedente giunta, aveva ipotizzato di finanziare quattro delle opere che gravano sugli investimenti del bilancio triennale e non sono inserite nel Pnrr.
Il terzo pezzo del puzzle è l’opzione Padovani, ora accantonata dalla Fiorentina. Il Comune ha scelto di tirare dritto e riqualificare comunque l’impianto per il rugby. Il mutuo da 10 milioni di euro con cui intende ristrutturare e ampliare lo stadio potrà essere concesso a condizione che il Coni dia il suo parere favorevole: un parere vincolante che, il Comune, ha già richiesto il 4 luglio e che, da accordi con l’istituto per il credito sportivo, dovrà arrivare entro metà dicembre. Intanto il capogruppo di Iv, Francesco Casini ha chiesto che il cantiere della Fiesole venga coperto e che si valuti di farlo fare anche da sponsor. "È un tema su cui si sta lavorando - ha detto sempre Bettarini - si stanno valutando diverse ipotesi e l’amministrazione sta verificando la fattibilità di alcune soluzioni tecniche".
Claudio Capanni