Francesco
Gurrieri
Accademia delle Arti del Disegno si accinge a un convegno intitolato “Le Mura di Firenze. Dall’età romana al patrimonio mondiale Unesco”. Si tratta, paradossalmente, della prima analisi sistematica pluridisciplinare dell’intero sistema difensivo della città medievale e rinascimentale (con le addizioni cinquecentesche della Fortezza e del Forte). Non è la prima volta che capita di accorgersi, in una città come Firenze che vanta una sterminata letteratura, quanta materia resti ancora da indagare. Certo, si disponeva di studi specifici come quello di Renzo Manetti e Maria Chiara Pozzana sulle Porte dell’ultima cerchia (1979); e della “Raccolta di piante delle principali città e fortezze del Gran Ducato di Toscana” di Odoardo Warren (colonnello d’artiglieria), pubblicato nel 1749 all’aprirsi della stagione lorenese: album introvabile, da me curato con Luigi Zangheri in anastatica con l’editrice Spes dell’indimenticabile Paola Barocchi. Gli anni ‘70 del Novecento furono assai attenti agli studi sulle fortificazioni, basti ricordare gli studi del Cassi Ramelli, di Paolo Marconi sul Laparelli e le fortificazioni di Malta, della rivista ‘Castellum’, della mostra curata da Dezzi Bardeschi su Francesco di Giorgio Martini alle mura di Lucca. Ora il convegno fiorentino propone un confronto sui valori e sulle potenzialità di un sistema nella sua organicità, espungendo progetti parziali e slegati l’uno dall’altro, nella prospettiva di fare di Firenze una ‘green capital’ europea, cercando anche nuovi dialoghi con interventi contemporanei di ‘arte ambientale’. Sarà ripercorsa la vicenda della costruzione delle varie cerchia di mura dall’età romana al Medio Evo, con particolare attenzione alla “arnolfiana”, quindi delle fortificazioni rinascimentali fino alla riprogettazione del Poggi in coincidenza con Firenze Capitale. Né va dimenticato che le mura sono collegate col Giardino Bardini, con Boboli, col Giardino Torrigiani. Il convegno sarà articolato in cinque giornate e vedrà presenti i maggiori studiosi del settore.