Uno dei primi sensi che si sviluppa quando si nasce è il tatto. Con le mani iniziamo a conoscere il mondo che ci circonda, crescendo con le mani possiamo intuire, attraverso un ascolto silenzioso, la consistenza degli oggetti, la temperatura di un corpo, disegnare, scrivere belle parole oppure lettere d’amore o poesie che descrivono le emozioni personali.
Una mano può schiaffeggiare o accarezzare, può chiudersi o aprirsi, una stretta di mano può sanare conflitti anche interiori. Anche solo con una carezza possiamo regalare un momento di speranza a chi si dispera e a chi soffre riuscendo a far scorrere fuori il loro dolore che forse stanno trattenendo. Attraverso le nostre mani possiamo sentire tutto e percepire lo stato d’animo dell’altro. Con le mani i sanitari visitano i corpi dei pazienti e i chirurghi operano estirpando la malattia. Il potere che vi risiede si chiama cura, per rendersi conto delle tante cose che si possono fare, cura del corpo e dell’anima. I veri innamorati si guardano negli occhi e si tengono in silenzio strette le mani con fremiti pieni di intimità e dolcezza.
Nelle nostre mani risiede il potere perché esse posso prendere o possono lasciare andare, possono donare e trasmettere anche quello che abbiamo dentro di noi. Il momento estremo è ben diverso viverlo solitario e nell’isolamento totale; penso ai tanti anziani che in ospedale muoiono lontano dagli affetti più importanti della loro vita senza poter avere una mano amata da poter stringere. Le mani rappresentano la nostra capacità di amare e tutto quello che c’è dentro il nostro cuore esce dalle nostre mani: se il cuore ha amore dalle mani uscirà amore.
Le mani permettono di imparare l’ascolto dell’altro, dare voce silenziosa utile a conoscerci e a capire la importanza di tenerci per mano per ricordare di restare uniti. Il tepore delle mani di una persona che ti ama è il rifugio sereno dell’anima. Qualcuno ha scritto: “Dammi le tue mani amore perché la mia anima vi si addormenti per l’eternità”.