
Firenze, via dei Massoni, alcune famiglie di extracomunitari occupano l’ex convento delle suore Stimmatine (Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Firenze, 3 ottobre 2023 – Alle occupazioni di ieri - dell’ex monastero delle Suore Stimmatine in via dei Massoni e del vecchio circolo Romito in via Sighele - potrebbe seguire a strettissimo giro u na “reazione“. Ieri mattina, è stato subito convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, in prefettura, ed è stata ribadita la tolleranza zero già avviata la scorsa estate indicata direttamente dal ministero dell’Interno.
E questo pugno duro non pare ammorbidirsi, alla luce di ciò che è successo all’ex hotel Astor di via Maragliano: mesi di illegalità e convivenza esplosiva hanno portato a un tentato omicidio prima e al rapimento della piccola Kata poi. I proprietari dei due immobili teatro delle ultime occupazioni hanno presentato le denunce per l’invasione dell’edificio e il tribunale potrebbe firmare a tempo di record un’ordinanza di sequestro. Con l’atto in mano, potrebbe scattare immediatamente la liberazione.
Due storie diverse, quelle dell’ex convento delle suore e del circolo Romito, ma che raccontano anche del cambiamento della nostra città. Al Romito si sono insediate frange anarcoantagonisti, già protagoniste delle esperienze di viale Corsica e più recentemente Ponte di Mezzo. Hanno preso il circolo di via Sighele, una volta un punto di aggregazione del quartiere abbarbicato lungo la ferrovia, terra di mezzo fra Rifredi e la Fortezza, oggi chiuso per cessata attività con resituzione dei locali alla proprietà, cioè il Comune di Firenze. "Il Comune ha fatto carte false per cacciare i precedenti gestori con finalità probabilmente speculative", dice un volantino diffuso in occasione della partenza dell’autogestione che, secondo le intenzione antagoniste, dovrebbe durare una settimana.
"In una città come Firenze, e specialmente in un quartiere come Rifredi, che sempre più vede ridotti gli spazi di aggregazione e di organizzazione dal basso, come testimoniano i recenti sgomberi dell’occupazione Corsica e dello studentato Pdm, occupare spazi e prendersene cura rimane una pratica essenziale per non abbandonare i posti alla speculazione che desertifica i quartieri e peggiora sensibilmente la qualità della vita degli abitanti".
Via dei Massoni, invece, è un ex convento rimasto vuoto da quando le poche suore stimmatine che erano rimaste sono state spostate in un’unica sede, in borgo Pinti. L’immobile era già stato adocchiato dal Movimento lotta per la casa, tanto che nel febbraio dell’anno scorso, era stato fatto un primo tentativo di occupazione durato però soltanto qualche ora, stroncato dall’intervento della digos.
Da domenica mattina, nel vecchio monastero tra Careggi e Trespiano, ci sono una trentina di adulti e una decina di bambina. In prevalenza rumeni, poi marocchini e anche italiani. Hanno lavori precari e non possono permettersi i costi degli affitti attuali, come ha ricordato Simone Pasquini, nuovo leader di un Movimento lotta per la casa che si sta rinnovando dopo le lacerazioni causate dal fallimento dell’occupazione all’Astor.