I costruttori edili toscani di Confindustria non sono del tutto convinti che la patente a crediti renderà i cantieri più sicuri. "Non è la soluzione che avevamo chiesto", dichiara Rossano Massai, presidente di Ance Toscana. Per ridurre gli infortuni occorre innalzare la qualità del cantiere e questo, sottolinea, "dipende da diversi fattori: un progetto ben fatto, con prezzi giusti e un’adeguata previsione di risorse per la sicurezza e poi anche dalla qualità dell’impresa". "Nei cantieri pubblici, le aziende con appalti sopra i 150mila euro devono essere qualificate, ma manca invece - prosegue Massai - una qualificazione per i cantieri privati, che invece non è prevista. Questa patente a crediti, in qualche modo, può compensare questa lacuna e favorire una selezione graduale delle imprese. Tuttavia, avevamo chiesto una qualificazione obbligatoria per tutte le imprese, sia nei lavori pubblici che privati, che fosse valida fin dalla nascita dell’impresa".
Oggi, infatti, chiunque può aprire un’impresa edile semplicemente recandosi alla Camera di Commercio, cosa impensabile per altre professioni. "Serve perciò una qualifica. A seconda dell’importo dei lavori, anche nei cantieri privati, è necessaria una qualificazione più o meno complessa, ma comunque imprescindibile", fa presente il presidente di Ance Toscana, che ricorda che "la patente interviene quando nel cantiere è già accaduto qualcosa, mentre noi chiedevamo una qualificazione prima dell’inizio dei lavori". Da rivedere, anche, dei disequilibri nei punti da attribuire o da decurtare all’impresa. "Per esempio non va bene che una ditta che gestisce dieci cantieri contemporaneamente parta con 30 punti, o poco più, alla stregua di una ditta artigianale che ha un solo cantiere".
Ugualmente, ci sarà una differenza tra piccole e grandi aziende nella richiesta della patente. "Per le imprese strutturate presentare la domanda sul portale dell’Ispettorato non sarà così complicato, mentre per le più piccole potrebbe essere più gravoso – dice Massai –. Quindi, partiamo con questo sistema, ma poi dovrà essere rivisto".
mo. pi.