"Sono tornato. Dopo un viaggio di andata e ritorno che mi ha fatto vedere la morte in faccia due volte, oggi (ieri per chi legge ndr) sono uscito dalla rianimazione e le mie condizioni sono decisamente migliorate". Chi parla, anzi chi scrive, è il fotografo Massimo Sestini, che con un post su Facebook aggiorna delle sue condizioni di salute dopo il grave incidente di sabato scorso, nel lago di Lavarone, a Trento. Il fotoreporter sta bene. Sabato scorso aveva accusato un malore, probabilmente per un’ipotermia, durante un’immersione nelle acque ghiacciate del lago, nel mentre di un servizio fotografico con la guardia costiera. Nonostante avesse ripreso conoscenza in poco tempo, era stato portato all’ospedale di Trento e messo in coma farmacologico per poter superare l’infezione ai polmoni dovuta all’acqua sporca finita all’interno. Si è risvegliato martedì, dopo tre giorni di coma, e il suo primo pensiero è andato a chi gli ha salvato la vita.
Ieri, seppur a fatica, ha utilizzato i social per ringraziarli ancora una volta, con tanto di selfie scattato in elisoccorso, il giorno del malore. "Mi sento un privilegiato, perché ho una nuova vita - si legge nel post - Per questo un grazie speciale va a chi mi ha salvato: prima il nucleo sub della Guardia Costiera, e poi la splendida equipe del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Chiara di Trento. Infine un grazie di cuore va a tutti voi per le parole di affetto e sostegno". Prima ancora ha inviato un messaggio all’Associazione Stampa Toscana: "Sono morto e risorto. Posso rivolgermi di nuovo a voi e tutti grazie alla prontezza e alla capacità professionale di un istruttore sub che mi è venuto a ripescare, nel lago ghiacciato di Lavarone, non avendomi visto riemergere. Ero lì, come sempre, per il mio lavoro: ossia informare attraverso le foto - scrive Sestini - Un lavoro che ho sempre svolto ovunque, spesso nelle condizioni più difficili: anche nell’aria e, appunto, nell’acqua. Il pericolo è insito nella nostra professione. È andata bene. La prossima settimana spero di tornare a casa".
"Con queste poche righe scritte a fatica, di getto, voglio solo ringraziare tutti per la straordinaria dimostrazione d’affetto che si è riversata su di me - aggiunge -. In attesa di rivedervi lasciate che, idealmente, vi abbracci. Sapere che ci siete è stata una formidabile spinta verso la ripresa".