Firenze, 27 agosto 2023 – Campo di Marte e Coverciano sono state funestate nella primavera scorsa da una grandinata di rapine in strada, autori giovani e giovanissimi. Rapine a coetanei, modi da banditi consumati. Attribuite a una fantomatica banda denominata "Q2", Quartiere 2. A luglio i Carabinieri della Stazione di Campo di Marte hanno arrestato un minorenne, ritenuto responsabile di sette aggressioni. Venerdì l’Arma ha notificato un’ordinanza del giudice Angela Fantechi, di custodia in carcere, a un 20enne evaso cinque volte dai ’domiciliari’ per altra causa, il 18, 21, 22, 23 e 24 marzo) e un 21enne (ai domiciliari), fiorentini.
Si tratta di due marcantoni di 1.80 e 1.90, accusati di 5 rapine aggravate in concorso. Il 18 marzo attaccano accerchiano e minacciano con una bottiglia un 14enne e un 15enne all’uscita di scuola. I due ragazzini si fermano a mangiare qualcosa all’uscita delle lezioni. Hanno fissato di vedere poi altri compagni. Alle 14,15 si incamminano in via del Mezzetta. Fanno caso a due giovani sul marciapiede, siccome gli sembrano poco raccomandabili (uno ha uno scaldacollo che gli copre il viso, l’altro una bottiglia di whisky) provano a cambiare strada. Imboccano la sterrata che porta al parco della via. E quelli dietro: sì, ce l’hanno con loro due. Infatti li raggiungono, li stringono e si fanno dare 2 pezzi da 5 euro.
Li perquisiscono, li minacciano ancora, in mano una carta d’identità elettronica scheggiata. Sbruffoni: "I cattivi vi avrebbero puntato un coltello" dicono ai due minori. I quali, superato lo smacco, scoprono i contatti Instagram dei due aggressori e li riconoscono. Si saprà poi che appena un quarto d’ora prima la coppia di delinquenti ha provato a strappare il cellulare a un uomo, costretto a tentare di chiudersi in macchina, quindi a rifugiarsi in un ufficio postale.
Il 18 marzo è una data scolpita nell’atto del giudice Fantechi. Il più grande dei 2 arrestati è scatenato; con un complice non ancora identificato rapina, e tenta di rapinare, in via S.Giovanni Gualberto un 17enne e un 24enne: il primo, schiacciato contro il muro, deve mollare 100 euro, il secondo invece non ha soldi.
E il ventenne avrebbe commesso una rapina il 21 marzo insieme ad altri 3 complici, tra questi il minorenne acciuffato a luglio. I target questa volta sono due ragazzini di 16 anni, minacciati e costretti a consegnare ognuno 25 euro, più le loro cuffie audio. A un altro tentato di estorcere soldi accampando un non meglio precisato "debito" con loro. E per che cosa, semmai?
Via del Mezzetta è un po’ l’epicentro di questa attività delinquenziale avvenuta in un caso in via dell’Arcolaio. Il 21 marzo alle 17 un gruppo di venti si avvicina a una vittima. Mezz’ora dopo dal gruppo fuoriescono in due. Uno ’tra i 14 e i 16 anni’ dice al ragazzo preso di mira "hai un debito con me" e lo costringe a ’versare’ soldi e cuffiette. E un altro gli ordina di alzare la maglietta, vuole vedere se ha collane ’appetibili’. Fatti gravi da codice penale certo. Ma anche da sociologi. Una domanda: come si può risolvere il dramma di questa gioventù bruciata e tutelare le vittime?
g.sp.