
Sigfrido Ranucci oggi a Firenze ospite di ’Edera Rivista’
Il giornalista, autore e conduttore tv Sigfrido Ranucci sarà a Firenze, questo pomeriggio dalle 18 negli spazi di Parc al piazzale delle Cascine, per incontrare i giovani della rivista ’Edera’. Con loro il direttore della trasmissione televisiva Report affronterà tutta una serie di argomenti legati al mondo dell’informazione e parlerà del suo ultimo libro ’La scelta’ (Bompiani, 2024), legato a doppio filo al giornalismo ma non solo.
Ranucci, ’La scelta’ intreccia alcune fra le sue più importanti inchieste alla sua vita personale, fin da piccolo. Come mai? "Il libro è un atto d’amore nei confronti della resilienza quotidiana per mantenere alta l’asticella della libertà di informazione, di stampa, nella consapevolezza che la carriera delle donne e degli uomini è spesso più caratterizzata dalle scelte che uno fa, o anche non fa, piuttosto che dalle proprie qualità. Per fare delle scelte però devi avere una consapevolezza che deriva dalla conoscenza. Il libro è stato anche un omaggio, dal punto di vista professionale e umano, a tutte le persone che hanno contribuito alla mia carriera, al successo di alcune inchieste. Anche alcuni personaggi che sono rimasti segreti fino a oggi ma sono fondamentali, mio padre, per esempio, che mi ha insegnato il valore della legalità e del bene comune e mia madre che, fin da piccolo, mi ha fatto imparare tutto a memoria".
E i maestri professionali? "Mi piace ricordare Roberto Morrione ‘direttore coraggio’ che tutti vorrebbero avere, in Rai soprattutto, e Milena Gabanelli che, con il suo esempio e la sua decisione, mi ha fatto coronare un sogno, quello di condurre il programma di inchiesta più importante della storia della televisione".
Visto che con Edera incontrerà giovani aspiranti giornalisti che consigli darà loro? "Li metterò sicuramente di fronte alle responsabilità del mestiere ma ricorderò loro che noi abbiamo bisogno di giornalisti giovani, preparati, coraggiosi, puri e soprattutto indipendenti, che non si lascino condizionare né sedurre dal fascino e appeal che hanno le nuove tecnologie. Non bisogna mai confondere gli strumenti con i contenuti. I contenuti sono un’altra cosa, vanno sempre cercati per strada attraverso la consultazione diretta delle fonti".
Che rapporto ha con Firenze? "È una città che mi piace tantissimo ma che ho trovato molto cambiata anche per la presenza di molti stranieri, soprattutto la sera. Ho visto un modo un po’ sguaiato di viverla che mi ha fatto meditare. Forse meriterebbe un rispetto maggiore ma sta vivendo i guai che vivono tutte le città d’arte quando si svuota il centro storico e si riempie di airbnb. Poi Firenze l’ho incrociata diverse volte per le mie inchieste e sono state inchieste importanti, come quelle su Verdini, la Menerani e Renzi".