SANDRO
Cronaca

Le scelte Usa ci colpiranno. Agire in fretta per il rilancio

Crisi nel settore moda a Firenze: 52.000 addetti in difficoltà. Fattori economici e politiche protezioniste minacciano ulteriori peggioramenti. Necessario sostegno urgente.

Rogari

Mala tempora currunt. Firenze e tutto il comprensorio della città metropolitana sono colpiti dalla crisi del settore moda. Tanto per avere la misura, si tratta di 52.000 addetti solo nella città metropolitana che salgono a più di centomila lavoratori se ampliamo lo sguardo a tutta la regione.

È la crisi di un comparto manifatturiero che soffre di ragioni intrinseche di declino che hanno, purtroppo, prospettive di ulteriore peggioramento nel futuro.

I fattori negativi concomitanti sono il calo generalizzato della domanda, a sua volta determinato dal ridotto potere d’acquisto dei singoli e delle famiglie condizionato dalla inflazione, ora è rientrata,

ma che non ha trovato compensazione nell’adeguamento dei salari. L’inflazione, quella reale e quella occulta, che si aggiunge alla prima anche se sfugge alle statistiche, erode i redditi medio bassi, il consumatore comune. È il fenomeno economico per cui i ricconi che comprano Ferrari aumentano mentre l’economia sta precipitando in recessione. Lo fanno perché non sono acquirenti marginali, bensì ultra saturi. La moda, in modo analogo, non viene colpita nella clientela dell’iperlusso. Chi si può permettere di acquistare una borsa a diecimila euro o un vestito a centomila continuerà a farlo. Ma questo non fa mercato e non produce lavoro. In questo senso lo slogan "il lavoro non

è più di moda" è tristemente evocativo di un fenomeno sociale di massa che colpisce questo settore manifatturiero per noi vitale. In più le prospettive non sono buone. Dispiace ripeterlo in questi giorni, quando è stato detto

e ridetto, ma le politiche protezioniste annunciate

dalla nuova amministrazione americana non fanno presagire niente di buono. Il comparto della moda, più degli altri,

ha bisogno di libero mercato per crescere. Noi poi come fiorentini e italiani ne abbiamo un interesse maggiorato perché il settore esprime la peculiarità della nostra creatività.

Il marchio Firenze di per sé è un valore aggiunto. Pur nella crisi di diversi comparti produttivi per il nostro territorio quello della moda è cruciale. Sono necessarie politiche di sostegno tempestive ed efficaci. Prima che sia troppo tardi.