
di Olga Mugnaini
Don Pedro da Toledo o Giotto di Bondone? Il mistero continua, ma intanto, grazie all’intervento della soprintendenza, le spoglie che da Napoli si va richiedendo a Firenze si sono trovate, anche se ancora non si sa bene a chi appartengano. Il segreto pare custodito nelle fondamenta di Santa Maria del Fiore, ma ricorrendo all’esame del Dna qualche speranza di ritrovare il Viceré di Napoli forse c’è.
Tutto è cominciato con l’appello del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che dalle pagine del “Mattino“ ha chiesto a Firenze la restituzione delle spoglie di don Pedro da Toledo, padre di Eleonora e moglie di Cosimo I dei Medici, sepolto in Duomo.
La tomba non c’è più, ma durante lavori di scavo in cattedrale, furono rinvenute ossa che sarebbero potute appartenere a Don Pedro Viceré. Oppure a Giotto, anche lui sepolto nella stessa zona della cattedrale due secoli prima.
A fare un po’ di chiarezza è ora la soprintendenza, attraverso l’estratto di una pubblicazione del 1981, di Edoardo Pardini e Vitaliano Rossi, all’epoca rispettivamente professore e tecnico nell’Istituto di Antropologia dell’Università di Firenze, dove vengono date notizie sul ritrovamento e sullo studio successivo dei reperti ossei. "Sappiamo che il ritrovamento di due inumazioni affiancate avvenne in seguito a lavori di ripavimentazione intrapresi dall’Opera del Duomo – spiega il soprintendente Andrea Pessina –. Furono chiamati per il recupero proprio gli autori della pubblicazione, ai quali fu affidato il compito dello studio. Gli scheletri furono portati all’Istituto di Antropologia in via del Proconsolo. Secondo gli autori, si ipotizzò allora che lo scheletro dell’individuo anziano di circa 65-70 anni, fosse quello di Giotto, in base a vaghe indicazioni del Vasari, ma altri dissero poteva trattarsi di Pedro di Toledo, che era stato appunto sepolto in Duomo. Il secondo individuo è invece fuori discussione perché era un giovane di 30-35 anni. Quindi le due ipotesi si riferiscono allo stesso soggetto e sono tra loro alternative".
Le ricerche sui resti di Giotto sono andate avanti per lungo tempo, con ipotesi contrapposte, senza arrivare a una conclusione definitiva e valida per tutti. Ciò nonostante, conferma la soprintendenza, quei resti sono stati di nuovo tumulati in Duomo col nome di Giotto.
Per sapere però se si tratti delle spoglie tanto care a Napoli, non resta che la strada del Dna, considerato che a Firenze esiste la tomba della figlia di don Pedro, Eleonora da Toledo, e che nella città partenopea ci sono i resti del figlio Garcia.