
Già andare a un appuntamento con la fidanzata portandosi dietro uno spray al peperoncino non depone a suo favore. Figuriamoci usarlo contro di lei. Clamorosa la lite in piazza Stazione che l’altra mattina, sul tardi, ha visto contrapposti un lui marocchino di 32 anni, belga algerina di 27 lei.
Lite, urla, strepiti, alla fine per metterla a tacere ha preso la bomboletta che dovrebbe servire solo a scopo difensivo – e non sarebbe questo il caso – e l’ha quasi svuotata in faccia alla ragazza. Lei si è accecata, si è arresa perché il bruciore causato dall’estratto dalla pianta del perroncino appunto è subito insopportabile. Spruzzato sulla faccia questo spray provoca un’irritazione della pelle e degli occhi, momentanea, ma con una lacrimazione abbondante e la incontrollabile chiusura degli occhi. E anche se si aprono, non è possibile vedere niente dato che i capillari degli occhi sono dilatati. Gli effetti di uno spruzzo simile peraltro possono avere conseguenze anche a livello respiratorio, con gonfiore, difficoltà a respirare, infiammazione, tosse forte. Fortemente irritante insomma, lo spray al peperoncino non è però tossico e non lascia danni permanenti. Questi spray sono di libero porto e acquisto, utile per esercitare il proprio diritto alla difesa. Di libera vendita e porto ai maggiori di 16 anni, gli spray al peperoncino usati per l’aggressione anziché per la difesa, diventano legalmente arma a tutti gli effetti, con le conseguenze che ne derivano.
L’uomo è stato bloccato dalla polizia e sottoposto a fermo di identificazione, per poi essere denunciato per lesioni aggravate. La donna ha inoltre raccontato agli agenti di precedenti minacce subite dal suo (ex?), coltello alla mano. Considerata la pericolosità del soggetto gli agenti hanno disposto, previa autorizzazione del pm l’allontanamento urgente dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.
Coltivazione di marijuana – La Polizia Stradale scopre una coltivazione di marijuana in un appartamento in zona Statuto e ha denunciato un 56enne. Gli agenti sono entrati in casa dell’uomo per eseguire una perquisizione delegata dalla Procura, alla ricerca di un documento falsificato relativo ad un’auto. Ma subito hanno avvertito l’odore tipico, acuto e forte, di ’sostanza’. In una stanza che un tempo era stata un salotto, hanno trovato un laboratorio per la coltivazione: 4 ’grownbox’, serre attrezzate con lampade e un sistema di areazione forzata. E’ lì che stava germogliando 56 piantine di marijuana. "Sì, la coltivo per il mio bisogno personale" ha dichiarato il 56rnne che però è stato denunciato.
giovanni spano