FIRENZE
Cronaca

Le statue della discordia. Uno su due le promuove: "Bocciato però il contesto"

Il sondaggio di MetaFirenze sulle opere di Giannelli dopo le polemiche. E ora, per gli addii al nubilato, scatta la mania del selfie davanti ai giganti.

di Lisa Ciardi

Piace o non piace? Questo è il dilemma. L’arte di Emanuele Giannelli, finita nelle ultime settimane in un turbine di critiche e polemiche, degenerate fino agli insulti, è stata al centro di un’indagine promossa dalla community Meta per raccogliere il ’sentiment’ dei cittadini sull’impatto delle opere nel contesto urbano.

Diverse, come prevedibile, le reazioni di fronte a The Watcher e Korf17, ovvero le statue alte cinque metri di alcuni uomini nudi intenti a scrutare il cielo con un visore, apparse in piazza Duomo e in San Lorenzo, nell’ambito del progetto ’Il Cielo sopra ’, promosso dall’Opera Medicea Laurenziana e dalla Regione.

C’è chi le considera un arricchimento per la città e chi, invece, ritiene che il loro posizionamento non sia adeguato al tessuto storico fiorentino. Per comprendere meglio la percezione generale, Meta ha coinvolto la sua community in un sondaggio, ottenendo 201 voti. La maggior parte dei votanti ha espresso un giudizio positivo sulle opere, ma non tutti sono convinti della loro collocazione: il 56,2% ritiene che le statue siano un valore aggiunto per ; il 10,9% le apprezza, ma le considera inadatte al contesto storico della città; il 29,3% non le ritiene adatte a e contesta la loro presenza nello spazio pubblico; il 3,4% non è interessato né all’opera né al dibattito. "Se da un lato – conclude l’analisi del sondaggio – c’è apertura verso nuove espressioni artistiche, dall’altro resta la necessità di un ragionamento più ampio su come e dove queste opere vengano inserite nel tessuto storico della città. Quali criteri dovrebbero guidare la selezione e la collocazione di queste installazioni?".

E proprio sui criteri di selezione dell’artista (a suo dire inadeguati), sulla posizione delle opere e sull’allestimento era intervenuto il direttore di Artribune, Massimiliano Tonelli, suscitando poi le ire dell’ufficio stampa di Giannelli. Mentre il dibattito va avanti, diversi fra turisti e fiorentini hanno trovato una loro risposta goliardica al problema. Da quando le polemiche hanno reso popolari le statue, tanti hanno preso a scattarsi selfie ai loro piedi evidenziandone le parti intime per poi postarle sui social, come d’altronde accade da secoli al celebre David di Michelangelo. A prendere di mira le opere, anche diversi gruppi di donne in giro per la città per gli addii al nubilato. D’altronde la virilità dei giganti, che nelle statue di piazza Duomo è ben evidenziata in color oro, si presta a battute e sfottò. E forse anche a qualche speranza di effetti apotropaici. Chissà che il naso del Porcellino non possa trovare una valida alternativa.