
’edizione numero 23 di Eccellenze di Toscana è in programma alla Leopolda
Terra di Grandi Rossi e denominazioni celebri e apprezzate nel mondo intero, certo. Ma la Toscana del vino è anche altro. Ci sono, per esempio, i vini delle donne, ormai una realtà non solo emergente ma ben consolidata in quello che pure molti, troppi continuano a considerare un mondo al maschile. Ci sono territori nuovi che avanzano, piccoli magari ma con grande personalità: è il caso di Riparbella, pugno di terra con meno di dieci produttori tra le colline pisane e il mare, associazione neonata ma già in grado di esprimere valori e ritagliarsi un proprio spazio, come è stato in tempi recenti per il Valdarno di Sopra, e come potrà essere in tempi brevi anche per il Mugello.
E poi c’è tutto un mondo contiguo e ’parente’, che al vino gira attorno e non solo perché finisce in un calice o in una tazza: ecco i distillati, poi c’è l’olio e la birra, ci sono il tè e il cioccolato. E ci sono storie di aziende e di scoperte, e di prodotti come il Ronchì Pichi, vino fortificato nato forse con poche pretese in una piccola farmacia livornese e oggi affermato compagno di gustose fine tavola.
Tutto quanto fa gusto, insomma: potrebbe essere lo slogan che presenta e accompagna l’edizione numero 23 di Eccellenze di Toscana, la kermesse voluta dall’Ais (Associazione italiana Sommelier) a corona della presentazione della sua omonima guida – Eccellenze di Toscana – con un’ampia compagine di partner istituzionali tra enti locali, Camera di Commercio e organismi promozionali pubblici, e appunto associazioni di prodotti e distribuzione. Teatro, come ormai da uso consolidato, la Stazione Leopolda, in agenda sabato 8 e domenica 9 marzo – insomma il prossimo weekend – ma con questa volta un interessante aperitivo. Venerdì 7, infatti, la Camera di Commercio ospita "Le migliori 101 etichette della Toscana 2025": si tratta di una selezione, operata essa pure dalla guida Eccellenze di Toscana, delle ’star’, le etichette giudicate più interessanti nell’ambito di 35 tipologie di vino relative a tutti i territori del Vigneto Toscana.
Occasione, insomma, spiega Roberto Ballini responsabile tecnico della guida, per "presentare e rappresentare in tutto il loro valore anche i risvolti dei volti di quei vini parzialmente silenziati e vuole, e vorrà, dare voce a tutto il contenuto dello scrigno enoico toscano, la cui ricchezza è frutto di una storia cesellata di artigianalità energizzata da un dinamismo che ha costantemente mantenuto i vini ai vertici della qualità". Voce insomma a quello che Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze, definisce "uno dei grandi ambasciatori della qualità toscana nel mondo", ricordando che – pur tra le incognite dei dazi, del calo dei prezzi e della flessione dei consumi per l’inasprimento delle norme stradali – "con un crescita del +3,5% di esportazioni la Toscana ha superato il Piemonte e questo successo all’estero è la cartina tornasole dell’apprezzamento di una produzione che nel 2024 ha raggiunto 2,3 milioni di ettolitri (+30%) prodotti da 12.700 aziende vitivinicole toscane che complessivamente coltivano 60mila ettari a vite".
Sabato e domenica la rassegna alla Leopolda, con la formula collaudata dei banchi d’assaggio per 900 etichette di 150 produttori. E poi le masterclass, le donne del vino con Donatella Cinelli Colombini e il territorio di Riparbella, e il tasting dell’Associazione Quore con prodotti Dop e Igp dell’area l’Altra Toscana, e il workshop condotto da Davide Taddei su "Enoturismo, le innovazioni partono dalla Toscana". E gli assaggi di tutto il resto, la bella compagnia della corte del vino.