REDAZIONE FIRENZE

Le turbolenze della maggioranza. Commissioni online e tetto di gettoni. La lista Funaro agita i sonni del Pd

Vertice notturno con i dem e Avs-Ecolò. Divisioni sui meccanismi di partecipazione alla vita amministrativa

Smaltita la sbornia per l’approvazione in Consiglio comunale della delibera che vieta dal 21 febbraio le keybox in città, la maggioranza martedì sera ha fatto le ore piccole. Ma non per festeggiare.

Colpa di una "riunione conoscitiva" tra Pd, Avs-Ecolò e Lista Funaro protrattasi oltre le 23. All’ordine del giorno due temi che, a quanto pare, continuano imperterriti a togliere il sonno non solo alle forze di minoranza sempre più sull’Aventino per il lamento di una eccessiva compressione dei lavori dell’assemblea del Salone de’Dugento (tra singola seduta settimanale e question time intonsi da recuperare), ma anche alle forze che sostengono la sindaca Sara: le riunioni da remoto e la partecipazione dei consiglieri alle commissioni. Ora, la questione sembra di merito e di metodo.

Con la dovuta premessa che il Comune non ha ancora aggiornato il proprio Regolamento dopo l’innovazione stabilita dalla legge di bilancio 2022 - quella che con Mario Draghi a Palazzo Chigi ha sancito l’aumento dell’indennità di amministratori e assessori di città delle città più popolose - nella parte relativa alle commissioni consiliari.

A differenza di piazze come Bologna, Milano e Venezia, all’ombra del Cupolone resta il tetto che impedisce il cumulo dei gettoni di presenza, fissato a 21 partecipazioni dei consiglieri ai lavori delle commissioni. Tradotto: impossibile raggiungere l’indennità complessiva maggiorata dei gettoni di circa 3mila euro lordi. Un impedimento che ha provocato mal di pancia e frustrazioni anche in seno alla maggioranza. Salda lungo l’asse Pd-Avs, meno in direzione della civica di Funaro. Almeno ricostruendo l’evoluzione del vertice notturna.

I dem hanno mostrato segnali d’apertura rispetto all’opportunità di aggiornare il Regolamento comunale alla normativa nazionale. Resta da capire come tarare il criterio della proporzionalità, dato l’affollamento dei gruppi di maggioranza. Beninteso, "la questione non è meramente economica", ma ancor prima di merito: il lavoro del consigliere comunale è a tutto tondo, e non si risolve nella partecipazione in Consiglio o in commissione, c’è un elettorato a cui rendere conto, approfondimenti e dossier da studiare, atti da redigere, istanze e battaglie dei cittadini da portare avanti. Tutte attività che assorbono tempo al lavoro precedente all’ingresso in Palazzo Vecchio. Qui si innesta la questione di metodo: specialmente ad alcuni esponenti della Lista Funaro non vanno giù i tempi morti, i buchi di un’ora tra una commissione e l’altra. Che complicano la vita di chi esercita una libera professione o un impiego full-time. Restano due, allora, le strade da battere per appianare le frizioni della maggioranza.

Abbattere lo spreco di tempo (e non l’inquinamento ambientale) con commissioni online, per quanto il Pd mostri plurime resistenze anche per "questioni etiche". Oppure rimuovere il tetto delle partecipazioni, in presenza, e sbloccare il cumulo dei gettoni, come richiesto dai civici di centrosinistra. Ai posteri l’ardua sentenza.

Francesco Ingardia