LISA CIARDI
Cronaca

Le ultime volontà e la quota riservata ai parenti in linea retta

Nel momento del dolore e del distacco da un proprio caro ci sono purtroppo anche tante incombenze burocratiche a carico...

Nel momento del dolore e del distacco da un proprio caro ci sono purtroppo anche tante incombenze burocratiche a carico degli eredi. Si va dalla dichiarazione di successione, sino alla gestione dei beni

del defunto. Sicuramente tutta la parte burocratica del passaggio del patrimonio ereditario (piccolo o grande che sia) può essere agevolata laddove la persona decida di redigere un testamento.

"Il testamento – spiega l’avvocato Santarelli - non è altro che un documento nel quale il diretto interessato dispone le sue ultime volontà. È disciplinato sostanzialmente oggi come all’epoca dei romani e ha quale primaria ratio far sì che i beni ereditari rimangano nella linea diretta dei parenti, discendente nel caso in cui a morire siano gli anziani oppure ascendente quando il dramma del decesso riguarda purtroppo i figli. Questi soggetti sono i cosiddetti legittimari, ai quali la legge destina una parte dell’asse ereditario (quota indisponibile). Accanto a questa vi è la quota disponibile, che il soggetto può devolvere a chi desidera.

La scelta forse più difficile sul come confezionare il testamento spesso è quella di chi non ha parenti in linea retta (genitore, figlio, nipote figlio dei figli). In questi casi il testamento permette al diretto interessato di poter disporre i propri beni come desidera: altro parente collaterale, amici, associazioni o enti morali, ma può capitare che la scelta non sia semplice".

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