CARLO CASINI
Cronaca

Le voci dalla banchina: "Mezzo fondamentale. Ma troppi questuanti"

La prova sul campo alla fermata con gli utenti .

La prova sul campo alla fermata con gli utenti .

La prova sul campo alla fermata con gli utenti .

Dopo due anni complessi, tra cantieri e ritardi, Sirio che già sta calcando la via ferrata tra Fortezza e San Marco per le prove tecniche, il 25 dovrebbe inaugurare. Ma cosa ne pensano i fiorentini? La useranno? E quanto influirà sulla geografia della città? Lo abbiamo chiesto a chi vive nella zona che prima di tutti – San Valentino 2010 – ha subito l’impatto della tramvia: l’Isolotto intorno a piazza Batoni, dove la T1 sta per superare il terzo lustro. È l’una. Colpisce che ad aspettare i più siano stranieri.

Ogni corsa, circa ogni 5 minuti, salgono tre-quattro persone e ne scendono un paio in direzione stazione, proporzioni invertite verso Scandicci. "La prendo quasi ogni giorno perché non ho macchina: è un buon servizio, anche se si potrebbe migliorare – afferma Mohamed Suel – Quella per San Marco? La prenderò, vado spesso in centro. Certo il costo del biglietto è alto". Tra le persone una ragazza straniera: "Abitavo in un’altra città – confida – sto ritrovando la mia indipendenza con un lavoro e riesco ad andarci proprio grazie al tram, quando c’è sciopero però non so come fare, se non camminare per ore".

Sirio ha fatto anche da propulsore commerciale lungo i binari: "Ho aperto il negozio da poco e ho scelto qui perché è visibile da migliaia di persone al giorno – spiega Federico Zheng, titolare di Sunny Mart specialità orientali – Soprattutto il week-end, la maggior parente dei clienti sono proprio passeggeri della tram. Poi è comoda anche per me e userò la linea per San Marco, molto meglio che andare in macchina tra Ztl e parcheggio".

"Io invece la prendo sempre perché non ho ancora la patente – prende la parola la sorella Cristina – Poi la T1 è comoda per arrivare all’università in centro e la T2 per la biblioteca a Novoli. Paura? No, ma sono molesti quelli che chiedono gli spiccioli alle macchinette e faccio attenzione ai borseggiatori mettendo lo zaino davanti".

Un isolato più in là, in piazza dei Tigli, l’effetto commerciale è sparito: "Ho acquisito tanti pendolari, ma ne ho persi altrettanti che prendevano il 9 qui davanti, la media non è cambiata – considera Barbara Sciullo del bar –. Ci hanno messo anni a farla, però ora è utile soprattutto per raggiungere gli ambulatori e Careggi".

"Da fruitore è una gran cosa – dice il giornalaio David Soggiu – Isolotto-Stazione in 7-8 minuti, in bus erano 30. Rispetto all’auto, invece, ci si risparmia la bile del traffico e parcheggio. A livello di sicurezza? Tanti si lamentano, ma io apro alle 5 di buio e non ho mai visto episodi brutti, al massimo qualche ubriaco".

Carlo Casini