REDAZIONE FIRENZE

L’eccidio di Marradi. Nazisti fucilano il padre lui in orfanotrofio. Germania condannata

Risarcimento di 391 mila euro per i due eredi di Angiolo Pieri trucidato nel 1944 insieme ad altre 43 persone dai militari tedeschi. L’avvocato Cremona: "La giustizia sembra muoversi con celerità" . .

Risarcimento di 391 mila euro per i due eredi di Angiolo Pieri trucidato nel 1944 insieme ad altre 43 persone dai militari tedeschi. L’avvocato Cremona: "La giustizia sembra muoversi con celerità" . .

Risarcimento di 391 mila euro per i due eredi di Angiolo Pieri trucidato nel 1944 insieme ad altre 43 persone dai militari tedeschi. L’avvocato Cremona: "La giustizia sembra muoversi con celerità" . .

di Paolo Guidotti

Sono ormai numerose le sentenze sui ricorsi presentati dai familiari delle vittime dell’eccidio di Crespino del Lamone e Fantino, in Alto Mugello, ma "questa – dice l’avvocato Diego Cremona, che ha assistito e assiste numerosi ricorrenti marradesi – è una sentenza significativa. Perché il giudice conferma la trasmissibilità in via ereditaria dei diritti che spettavano già ai figli delle vittime".

Così la sentenza del giudice Massimo Maione Mannamo del Tribunale di Firenze ha stabilito un risarcimento complessivo di 391 mila euro per i due nipoti di Angiolo Pieri, trucidato, insieme ad altre 43 persone rastrellate e uccise per rappresaglia dai militari tedeschi della Wermacht nelle montagne dell’Alto Mugello, tra il 17 e il 18 luglio 1944.

Pieri aveva 47 anni e faceva il manovale, ma a luglio, come quasi tutti i suoi compaesani di Crespino, restava in paese per la mietitura del grano. E in quel fatale 17 luglio era a lavorare nel campo "dei Ciliegi" e stava aspettando di festeggiare, l’indomani, in famiglia il proprio compleanno. Non gli fu possibile: un gruppo di soldati tedeschi, mitra spianati, lo prelevarono, e poco dopo fu ucciso, insieme ad altri crespinesi. E la tragedia, per la famiglia Pieri, ebbe sviluppi, se possibile, ancor più strazianti: la vedova di Angiolo aveva un figlio, Giuseppe, e non potendolo più mantenere, fu costretta a lasciarlo, col cuore spezzato, in un orfanotrofio.

Perse così il marito, assassinato dalle truppe naziste, e insieme il figlio. Che a sua volta, in un colpo, perse il babbo e la mamma.

Il giudice nella sua sentenza sottolinea anche questo aspetto, evidenziando lo stravolgimento che esso ha prodotto a livello familiare. E ha accolto il ricorso presentato dai nipoti della vittima, figli del bambino finito in orfanotrofio. Ora, se non vi saranno appelli da parte dell’Avvocatura dello Stato, ai due spetteranno circa 200 mila euro a testa.

L’avvocato Cremona, anche per conto dei parenti delle vittime di Crespino, ha già presentato circa 45 ricorsi per 110 ricorrenti in totale. E ora le sentenze cominciano ad arrivare – già una decina con esito positivo -, e, nota il legale, "in tempi più rapidi di quanto potessimo sperare: in questo caso la macchina della giustizia sembra muoversi con celerità".

Tutto ebbe inizio nel marzo 2023, quando il sindaco di Marradi Tommaso Triberti chiamò Cremona – che già si era occupato di alcuni casi di ricorsi a favore delle vittime di eccidi -, per incontrare la popolazione di Crespino, dove ogni abitante ha avuto un familiare, o un amico, vittime della violenza nazista.

L’avvocato spiegò l’opportunità che si era aperta, con l’istituzione di un Fondo Ristori, su iniziativa del Governo Draghi, per i danni alle vittime del III Reich consentendo la possibilità di ottenere un ristoro economico in favore degli eredi. E così molti crespinesi decisero di presentare ricorso.