"L’economia non basta. Ripartiamo da istruzione, eccellenza e valori civici"

Il medievista Franco Cardini critica Firenze per la mancanza di equa distribuzione dei guadagni del turismo. L'urbanistica e l'artigianato sono svantaggiati, mentre ristoranti e pizzerie prosperano. Cardini invita a ripartire dall'eccellenza e dai valori civici per risolvere il problema.

"L’economia non basta. Ripartiamo da istruzione, eccellenza e valori civici"

"L’economia non basta. Ripartiamo da istruzione, eccellenza e valori civici"

"Firenze? È una città che si è adeguata al trend: le città d’arte sono un cespito di guadagno, ma la ricaduta di questi guadagni non è armonicamente disposta". Parola di Franco Cardini, medievista, storico e fiorentino doc.

Professor Cardini, la città si è davvero svenduta?

"Che dal gettito dei turisti Firenze abbia dei vantaggi è indubbio, il fatto è che questi vantaggi non sono proporzionalmente ripartiti. Ci sono alcune categorie che ne godono, altre che hanno svantaggi".

Quali?

"A livello urbanistico, architettonico e di viabilità. Stanno sparendo negozi artigiani e, dal centro, anche le civili abitazioni mentre fioriscono pizzerie, burgerie, ristoranti fusion. A questo dovremmo mettere un freno perché l’economia da sola non basta, specie quando è l’economia dei dominanti a scapito dei dominati".

I fiorentini sono colpevoli o da assolvere?

"Da fiorentino non mi sento solo uno spetattore-giudice, ma anche complice di eventuali cose che non vanno. Giorni fa passeggiavo con un amico di Lucerna. Parlando di chi getta cartacce in terra, gli facevo notare come i fiorentini si siano evoluti e facciano più attenzione. Lui mi ha risposto freddamente che non si tratta solo di non farlo, ma anche di prevenire che altri lo facciano".

Un concetto che si può estendere a tutto?

"È calato il senso civico che è anche senso etico ed estetico: una volta davanti a certi comportamenti ci si sentiva offesi. Ora molti fiorentini pensano che invece siano da mettere in conto nell’equilibrio di un’economia che comunque marcia. Ma c’è un calo di affetto e affezione per la propria città".

Come reagire?

"Più volte è stata avanzata l’idea di creare a Firenze con un sistema misto, non statalistco ma con un effettivo golden share pubblico, un’università delle arti, del turismo, dell’artigianato. Da una costola di quel progetto negli anni ’70 nacque il Polimoda che riuscì a camminare con le sue gambe, ma il resto del piano fu accantonato. Dobbiamo ripartire dall’eccellenza e dai valori civici. Tutto nasce da lì".

cla.cap