CARLO CASINI
Cronaca

Legnaia, il rione cambia pelle. E la latteria diventa un sexy shop

Nel quartiere le botteghe lasciano il posto a nuove insegne del fast fashion e i residenti faticano ad accettarlo

Chiudono le attività storiche (Foto repertorio)

Firenze, 12 marzo 2024 – Cambiano i tempi, cambiano le botteghe pure Legnaia. E se lungo viale Talenti i binari hanno portato luci e insegne, pur con scapito di diversi negozi di vicnato a favore di agenzie di servizi – vedi la banca che ha preso il posto del ferramenta Ceccherini, le Poste dove c’era la Computer discount – un isolato più in là tanti fondi sono cambiati, o peggio vuoti, soprattutto dopo la pandemia. Così a settembre ha chiuso il negozio di moda Fashion dream, proprio all’angolo di via Franceschini, stradella dove chi è negli -anta ricorderà a fine millennio scorso un pullulare di botteghine e relativi volti di commercianti: Ario il macellaio, la pellicceria, la cartoleria-giocattoli davanti cui si svolgevano i pianti teatrali dei bimbi per farsi comprare i balocchi esposto in vetrina. Rimane nella memoria l’aneddoto della pizzicheria-ortofrutta di Edda e Marcello, cui ragazzi giocando a calcio in strada avevano maldestramente spento con una pallonata la F al neon dalla scritta ‘Alimentari e Frutta’, con conseguenti battutine per il testo rimasto; ormai da un ventennio però almeno quel fondo è tornato un’istituzione legnaiola con la pizzeria Biancaneve.

Di là dal campo dell’Audace, in via Masolino, lo storico forno Margot, poi Fabbrica del pane, in anni recenti Bontà Firenze, dopo svariate gestioni e dopo aver provato a differenziare l’attività diventando pure un ristorante pizzeria cocktail bar, ha tirato giù per sempre il bandone quest’estate.

Oggi poi, svoltato ancora un incrocio, il caso che sta facendo discutere nel microcosmo di rione più di tutti è il fondo dove c’era la storica latteria di Beppe, poi il bar Parad’Ice, diventa un sexy-shop. In via Giovanni Antonio Dosio, nel locale all’angolo con via Pietro da Cortona che fu un po’ bar, un po’ tavola calda, un po’ negozietto di vicinato dove scendere a comprare un panetto di burro, una mezza dozzina d’uova, un litro di latte e una schiacciata senza fare la coda al supermercato o mangiare un piatto caldo con una manciata di spiccioli. Ma soprattutto la latteria era il ritrovo di generazioni di tifosi viola e ragazzi per tutti gli anni ’80 e ’90, dove le mamme mandavano volentieri i figli, perché Beppe, all’anagrafe Giuseppe Biscardi, quel fiorentinaccio autentico, grande e grosso col grembiule Mukky su cui sovrastavano dei severi baffi neri da generale, appena ti accingevi a qualche marachella era pronto a parti militari, ma non lesinava una battuta o un consiglio paterno.

Nei primi anni 2000, i baffi si fecero grigi e quel burbero bonaccione andò in pensione. Il bar riaprì come Parad’Ice, ma i tempi delle compagnie erano ormai al tramonto, mettici la pandemia e da qualche tempo il fondo era chiuso. Ora l’insegna nuova ‘Sexy shop’ e le vetrine un tempo piene di gagliardetti 1926 oscurate da una tenda per dare riservatezza ai nuovi clienti; e il rione si divide: qualcuno scandalizzato non digerisce la novità a due passi dal giardinetto, dal gelataio e dal campo di calcio: "Su questo marciapiede ci passano tanti bambini"; qualcun altro invece accetta di buon grado: "Il vero degrado è il fondo vuoto, non un’attività commerciale, qualunque essa sia".

Certo nel quartiere di botteghe di vicinato diventate attività inconsuete, non di rado dal sapore lussurioso, non ne mancano: come i vari centri massaggi cinesi nati al posto degli articoli da bagno, della banca, delle forniture per società sportive, dell’agenzia immobiliare, o il fiorire di distributori cannabis h24. Ma stavolta non è niente di nuovo fuor di Porta a Verzaia: è lo storico sexy shop di via dei Vanni dello Spagnesi, che si sposta di un chilometro. E da Beppe, ci andava pure lui.