
Legnaia-Soffiano Firenze old style Verde e locali, ma occhio ai bulli
È il nucleo storico del quartiere, nello spicchio di pianura stretto tra le colline e le direttrici di viale Talenti e viale Nenni che ha come spina dorsale l’antica via Pisana. Tanto antica da essere importante già per gli Etruschi e poi per i Romani, che nel 131 a.C. riuscirono a collegare Pisa con l’Adriatico attraverso gli impervi Appennini: la nostra SS67 Tosco romagnola.
A narrarci queste origini antiche sono gli stessi toponimi, ognuno di un periodo diverso: i Monticelli secondo studi dello storico Giampaolo Trotta, poi ripresi dal giornalista David Fabbri, si riferirebbero non tanto alle prime colline davanti a Porta San Frediano, quanto a ritrovamenti in epoca romana di tombe etrusche (monticuli). Soffiano invece prende nome da tale centurione Sufius, cui venne affidata questa centuria come pensionamento. Legnaia, infine, indica la strada che da tempi immemori finché non arrivarono più moderni combustibili, percorrevano i legnaioli andando a far scorta sui colli di Scandicci ("scandire", salire). A testimonianza della sua importanza, Legnaia indicava in senso lato anche tutto il territorio attuale del Quartiere 4 e parte di quello di Scandicci, che non a caso fu Comune autonomo dal 1808 al 1865. Rinomati erano i suoi cavoli, da cui il nome di Verzaia per queste terre, non a caso avvenne qui la cacciata del Duca d’Atene con il lancio di verdure, ricordato perciò come ’Duca de’broccoli’.
Quella fierezza contadina sfocerà mezzo millennio dopo nella gloriosa Cooperativa di Legnaia. Intorno alla Pisana percorsa da legnaioli, mercanti e pellegrini che per le avversità storiche tra Firenze e Pisa si chiamò Pisana solo a partire dal 1871, nacquero borghi di campagna. E qui, gli spedali e le osterie. A Monticelli quello di San Biagio, estremamente essenziale rispetto a quelli del centro, da cui il detto "Chi va a San Biagio, perde l’agio. Chi va a Santa Maria Nuova, lo ritrova". Adesso i tre rioni sono la zona borghese del quartiere, la più ambita: stonano i recenti episodi di baby gang, segnale di rioni di dove di sano per i giovani c’è poco e ci si gongola nella storia antica, che rischia di diventare anziana. Eppure non mancano i segni di vivacità che esondano fuor di porta San Frediano: da una parte hanno tirato giù il bandone recentemente botteghe storiche, come la pescheria Moreno, la rosticceria Stefano, la pasticceria Federiga. Dall’altra stanno emergendo nuove esperienze più urbane, come il pub, il vinaio, il laboratorio di biosfere, il bistrot. Fuori porta, insieme a queste energie urbane, sono stati spinti tuttavia anche i problemi: guerra all’ultimo parcheggio, finestrini infranti, cellulari sfilati , furti notturni, disgraziati che vivono di piccolo cabotaggio.
Carlo Casini