EMANUELE BALDI
Cronaca

Leopolda formato Europee. Renzi rottama Ursula: "Chiedo di non votarla"

Stroncata von der Leyen. Francesca Pascale: "Matteo è l’erede di Berlusconi". L’ex premier contro i dem: fuori di testa chi vuole farci fuori dalla giunta toscana.

Leopolda formato Europee. Renzi rottama Ursula: "Chiedo di non votarla"

"Ursula von der Leyen non deve essere rieletta". Nei 71 minuti spaccati con cui Matteo Renzi chiude la ’sua’ Leopolda numero 12, sparpaglia picconate di ’cossighiana’ memoria a destra e a manca in un’altalena di riflessioni ora globali (la guerra tra Israele e Hamas) ora prettamente locali (la questione ’multificio’ fiorentino), ma soprattutto trova il tempo di ’rottamare’ la presidente della commissione europea. "Chiederò di votare una leader e non una follower delle ideologie" spara a zero Renzi tirando in ballo perfino "Alcide De Gasperi il quale "a proposito dell’Europa nel dopoguerra" diceva che è "necessario distruggere più che costruire", per combattere "pusillanimità e il rancore".

Il leader di Italia Viva con il piede già schiacciato sul pedale dell’acceleratore lungo la strada che porta Bruxelles ("I sondaggi inglesi ci danno al 5%, quelli italiani al 3-4%. Se prendiamo 4% io non sono contento, io voglio il 5%" dice arringando i suoi) si toglie ogni sassolino possibile dalle scarpe. "C’è una responsabilità nella scelta di Ursula von der Leyen anche in Italia – dice – un partito che ha scelto lei come modello, un partito che non è più erede di una tradizione europeista e riformista. Ursula von der Leyen è la candidata che ha voluto Forza Italia e Tajani" che, a suo dire, "hanno snaturato la visione europeista che in Berlusconi c’era" e che ora è diventata "una visione da grigi burocrati".

Una carezza alla memoria del Cavaliere che assume un significato particolare visto che in platea spunta Francesca Pascale la quale, prima di accomodarsi, dice ai cronisti così: "Credo che Renzi sia l’unico leader a portare avanti quel progetto fatto partire da Berlusconi. Di lui mi convince la tenacia, la forza e la passione politica".

L’ex compagna di Berlusconi poi circostanzia la sua riflessione: "Questo non significa che io sia qui per aderire al progetto politico di Renzi ma con molta curiosità" e d’altronde lui "è stato uno dei personaggi che Berlusconi ha amato di più e che ha sempre considerato un genio della politica, e per questo ha condiviso con lui molto temi importanti, fra cui i diritti civili".

Intanto l’ex premier dal palco continua sulle sue bordate. Ne ha per Giorgia Meloni ("Dopo 18 mesi questo Paese non sta meglio di prima, è solo più arrabbiato perché chi lo governa educa a rabbia, intolleranza e vittimismo"), per il leader della Lega Matteo Salvini ("Ha iniziato con i comunisti padani poi è diventato CasaPound; tra qualche anno lo troverete volontario su una nave ong nel Mediterraneo con la maglietta con la scritta ‘Lampedusa’...") mentre per Elly Schlein e il Pd usa bastone e carota ("Ho simpatia per lei, è sempre stata da un’altra parte, altri invece che erano qui...").

Durissimo infine Renzi con il Pd fiorentino: "Non fa le primarie, prende i soldi delle multe, fa lo stadio con i soldi pubblici, uno scandalo. Di sinistra? Non siete nemmeno mancini voi". Clima rovente a Firenze con la numero due della Regione Stefania Saccardi lanciata ora da Renzi alla corsa per la poltrona di sindaco in solitaria. I dem in Regione chiedono ora a gran voce di silurarla. Ma indebolirsi in vista delle Regionali 2025 rischia di essere un autogol. E Renzi dice: "Sono fuori di testa".