REDAZIONE FIRENZE

"Sono tornato dall'aldilà e devo ringraziare i defibrillatori di Piero"

Testimonianza di un podista salvato da un macchinario distribuito dalla onlus "Regalami un sorriso"

Giovanni Toccafondi insieme alla moglie e a una amica

Firenze, 14 marzo 2017 - Quella che state per leggere è una toccante lettera che - come sostiene Piero Giacomelli della onlus Regalami un sorriso - "è stata scritta da chi è tornato dall'Aldilà". E' una testimonianza di quanto siano importanti i defibrillatori che la sua onlus distribuisce. Ad oggi tra Firenze e dintorni sono 110, e  in ben 8 interventi questi preziosi macchinari hanno salvato altrettante vite. Tra queste, quella di Giovanni Toccafondi, che qui vi proponiamo, in esclusiva.

 

"Caro Piero, ci siamo salutati a centinaia di gare e ho sempre osservato con quanta assiduità e tenacia la tua associazione distribuisce i defribrillatori.

Mi chiamo Giovanni Toccafondi e sono un podista amatoriale. O meglio: lo ero fino al 21 febbraio 2016, quando correndo sulle strade di Scandicci il mio cuore si è fermato a causa dell’occlusione di un'arteria.

La mia vita poteva essersi conclusa in quel momento e in effetti è quasi accaduto nei 30 minuti successivi.

(Giovanni è stato 30 minuti in arresto cardiaco e la mecidina ci dice che dopo 4 minuti, se non si interviene con apposite manove, le probabilità di recupero sono praticamente zero, ndr)

In quel lasso di tempo ho avuto la fortuna di essere soccorso immediatamente da una podista medico e da altri operatori che hanno lottato tenacemente, anche contro un secondo arresto, con l’apporto determinante di un defibrillatore in dotazione all'assistenza medica che seguiva la corsa.

E’ seguito un ricovero, poi un po’ di riabilitazione e un progressivo ma abbastanza veloce rientro nella vita di tutti i giorni. Tutto questo senza esiti invalidanti grazie alla tempestività e all'efficacia dei primi soccorsi.

Oggi sono tornato con tutte le cautele del caso a calpestare con le scarpe da running l'asfalto - per pochi chilometri e a ritmo doverosamente basso - respirando l’aria e godendo il piacere dei raggi del sole sulla pelle.

Per questi motivi devo ringraziare tutti coloro che non si limitano a dire, ma fanno. In particolare Piero Giacomelli e tutti quelli che si impegnano per aiutare gli altri, ognuno con le modalità che preferisce.

Ricordiamoci di essere generosi perché un defibrillatore può salvare una vita. Molti defibrillatori molte vite. Io ne sono la testimonianza vivente".