Calenzano (Firenze), 16 dicembre 2024 – "Il sommo Pontefice, sinceramente commosso, desidera far giungere ai familiari dei defunti il suo vivo cordoglio per il grave lutto e significare la spirituale vicinanza nella preghiera ai feriti e ai superstiti".
Così un telegramma inviato dal segretario di Stato del Vaticano, cardinale Pietro Parolin, alla chiesa fiorentina. Il telegramma, come conferma l'arcidiocesi di Firenze, è stato letto ieri dal parroco di Calenzano don Paolo Cioni al termine della messa domenicale nella parrocchia del paese così come riporta La Repubblica.
La ferita della strage avvenuta nel deposito di idrocarburi dell’Eni è viva nella popolazione, ancora sotto choc dopo l’esplosione avvenuta lunedì 9 dicembre. Erano le 10.20 circa quando dalla zona in cui le autobotti caricano il carburante per poi distribuirlo alle aree di servizio si è verificata una devastante esplosione le cui cause sono in accertamento da parte della procura. Cinque morti e oltre venti feriti.
"I danni sono andati oltre 1 km" dal deposito Eni di Calenzano "oltre quanto ipotizzato negli scenari, il piano di emergenza inserito nel nostro piano della protezione civile prevede un massimo raggio di 200 metri di danni, invece sono stati oltre. Qualcosa sicuramente è stato sottovalutato, ci sembra evidente". Lo ha detto il sindaco, Giuseppe Carovani, raggiungendo il deposito Eni a una settimana dall'esplosione del 9 dicembre. "Anche noi siamo interessati a capire - ha detto - e mi fa piacere che ci sia un rafforzamento delle professionalità" deciso dalla procura di Prato che oggi svolge un sopralluogo tecnico coi consulenti.