Firenze, 6 gennaio 2016 - Caro direttore, ha notato quanta gente si è letteralmente riversata in centri commerciali, outlet e negozi delle città per sfruttare gli sconti di fine stagione? Pensa che l’effetto-saldi possa far bene (oltre che all’economia e al commercio) anche al morale della gente, vittima di un’austerity reale o, talvolta, percepita?
Pietro Pesi, Calenzano
Caro Pesi, credo proprio che lei abbia ragione. Il fenomeno dei saldi – che spesso alle nostre latitudini assume connotazioni a dir poco compulsive – oltre a far bene al commercio (di vicinato o della grande distribuzione fa poca differenza) evidentemente produce effetti positivi anche sull’umore della gente. Che nella prima giornata di ribassi non si sono lasciati cogliere impreparati e hanno preso d’assalto gli outlet (con code chilometriche per raggiungerli), ma anche i piccoli negozi delle nostre città. Ovviamente è ancora presto per tracciare un bilancio e le associazioni di categoria sapranno presto relazionarci in merito, ma un aspetto d’indotto può essere comunque colto almeno a livello sociale: i saldi fanno bene al morale. Perché rappresentano una digressione, una concessione, un surplus che produce limitati effetti collaterali in termini di sensi di colpa negli acquirenti e una boccata d’ossigeno per i commercianti.
Twitter: @pierderobertis