A vederlo è l’albero di Natale che tutti si aspettano: palline dorate, rosse e argento. Poi avvicinandosi tra una luce e l’altra che lampeggia, si scorgono centinaia di bigliettini appesi fra i rami addobbati a festa. Scritti a mano, con i colori, di fretta su biglietti scaduti del treno, sugli scontrini, sui post-it o su qualche fazzoletto recuperato nello zaino. Con loro, il Natale diventa tutta un’altra storia e acquista un altro sapore. Sogni, rimpianti, confidenze sono scritti ramo su ramo da studenti, lavoratori, pendolari, mamme e bambini che anche questo anno non sono mancati all’appuntamento con il grande albero che illumina la stazione di Santa Maria Novella. Chi scrive a Babbo Natale, chi a Gesù, chi alla persona che non c’è più. Per chi passa dall’albero dei desideri è impossibile non fermarsi e farsi rapire dalle tante storie incastonate tra i rami che si rincorrono una dopo l’altro e mettono nero su bianco un racconto di un passato che non c’è più e di un futuro tutto da costruire.
"Luca ti amo": è la dichiarazione d’amore scritta in stampatello che più spicca, appesa al grande abete. Fra i tanti messaggi spiccano quelli, a dire il vero piuttosto mirati, scritti dagli studenti: "Caro Babbo Natale, ti prego, fammi passare statistica": si legge. O anche: "Se mi fai passare matematica, giuro che non salterò mai più nemmeno mezza lezione". Poi c’è Santino che prega che non esca latino all’esame. Qualcuno, più semplicemente, usa l’albero per chiedere la pace nel mondo: "Stop alle guerre!" scrive una bambina della quinta elementare. Sul suo biglietto, accanto alle tre parole, è raffigurata la bandiera della pace.
Come ogni anno, in pole position, c’è chi sogna un lavoro ben retribuito o chi una casa "grande, con giardino e magari anche con piscina". E poi Anna di sei anni chiede "la salute per tutta la famiglia". I biglietti sono scritti in tutte le lingue e alcuni colpiscono nel profondo come quello di Luca, che smuove la coscienza e la commozione: "Caro Babbo Natale, vorrei un grandissimo regalo. Desidero con tutto me stesso che mia moglie guarisca e si risvegli". Ma non è tutta una lacrima, sia chiaro. Alcuni pendolari, in attesa del treno, chiedono, anzi ordinano, a Babbo Natale lo scudetto per la propria squadra del cuore o un fidanzato o una fidanzata. C’è anche chi confonde l’abete con i lucchetti e si giura amore eterno e sposalizi prossimi venturi. Sbucano cuori (tanti), qualche lista della spesa, giocattoli e viaggi dall’altra parte del mondo.
Una delle richieste più gettonate per il 2025 è quella che il nonno con la barba lunga e bianca porti "una sacca di soldi". C’è anche chi usa il grande abete per lanciare delle frecciatine a chi di dovere "Vorrei che l’Imu non si pagasse più!". E c’è chi non si accontenta di un solo desiderio, ma vorrebbe ne fossero esauditi ben cinque: "La pace nel mondo, essere ricco, essere muscoloso, avere un quad e mai più scuola".