CARLO CASINI
Cronaca

L’ex campione Gianni De Magistris: "Sono in grado di badare ai miei nipoti"

La leggenda della pallanuoto: "Se mi dicessero che sono inadeguato, piangerei. Siamo figure fondamentali. La mia nonna mediava con mamma per farmi andare a giocare nel piazzale: furono le prime olimpiadi" .

L’ex campione Gianni De Magistris: "Sono in grado di badare ai miei nipoti"

La leggenda della pallanuoto: "Se mi dicessero che sono inadeguato, piangerei. Siamo figure fondamentali. La mia nonna mediava con mamma per farmi andare a giocare nel piazzale: furono le prime olimpiadi" .

FIRENZE

"Una sentenza avvilente e paradossale", la liquida senza giri di parole l’ex campione di pallanuoto e di nuoto Gianni De Magistris, che dopo una lunghissima carriera con 388 partite disputate, cinque Olimpiadi e aver allenato la squadra maschile della Rari Nantes Florentia e la femminile della Fiorentina Waterpolo, oggi, 74 anni, è nonno di due nipoti di otto e quattro anni.

Da nonno cosa ne pensa di questa sentenza?

"È paradossale e svilente. Io sono ancora in grado di intendere e gestire i nipoti e come me la maggior parte dei nonni. Posso capire che uno debba pagare 17mila euro per i danni arrecati, se sono stati così gravi, ma non che il nonno non sia in grado di accompagnare il nipote. Sentirmi dire che non saprei badare ai nipoti mi offende e mi fa dispiacere".

Quanto sono importanti i nonni nella gestione familiare?

"Sono determinanti. Alcuni bambini oggi crescono più con i nonni che con i genitori, e sono figure fondamentali nella formazione. Non riesco a trovare la logica di questa sentenza: è un controsenso che si possa affidare il bambino ai nonni, poi quando succede qualcosa è colpa loro".

Cosa farebbe se suo nipote comincia a fare a botte con un altro bambino?

"Certo che interverrei per fermarlo e sarei in grado di farlo. E poi c’è un altro aspetto da tenere in considerazione".

Quale?

"I nonni di ora non sono più quelli di una volta. Mi ricordo che nel ’72 mio padre mi accompagnò alle Olimpiadi di Monaco. Lo guardavo e mi sembrava vecchissimo. Prima a cinquant’anni si era anziani. Oggi si è giovanili anche a settanta: siamo tutti più in forma".

Lei passa tempo con i nipoti, li porta fuori?

"Certo che capita! Quando mia figlia ha da fare, li porto al parco giochi, o a pranzo fuori... se mi dicessero che non sono in grado, mi scapperebbe da piangere".

Lei li ha conosciuti i suoi nonni?

"Uno dei due nonni è morto prima che nascessi, l’altro lo ricordo poco perché ero piccino quando morì. Le nonne invece le ho conosciute bene entrambe e ci sono stato tanto insieme. Abitavamo con una nonna in un vilino in via Gualberto, vicino piazza Alberti. Viale Duse non esisteva ancora e, dove ora c’è il grattacielo, c’era uno spiazzato sterrato dove facevamo tutti gli sport: quelle sono state le mie prime olimpiadi e mi sono fatto migliaia di sbucciature. Mia mamma a volte non voleva che ci andassi, ma era proprio la nonna che mediava per darmi il permesso..."