"Non è assolutamente vero che la società Harry’s bar srl ora Boston srl sia stata dichiarata inadempiente da ben 5 provvedimenti dal Tribunale e dalla Corte di appello che avrebbero confermato all’unisono l’esistenza di una pesante morosità" iniziata nell’agosto 2019. Così una nota diffusa da Harry’s bar, gestore dell’omonimo locale sul lungarno Vespucci, per il quale giovedì è stato eseguito lo sfratto, in replica a quanto dichiarato dalla proprietà dei locali, la Gin srl. Harry’s bar, si afferma, "ha puntualmente e senza indugio corrisposto esattamente fino all’ultima lira tutto quanto richiesto da Gin, che nell’immediato ha proposto nuova ingiunzione per il pagamento dei mesi di aprile, maggio e giugno 2023, oggi oggetto di impugnazione".
Quanto allo sfratto, si spiega da Harry’s bar srl, "Gin ha agito in forza di una sentenza del Tribunale di Firenze "provvisoriamente esecutiva" e "che è stata impugnata da Harry’s bar e pendente in Corte d’appello, che dovrà giudicare sull’azione di riscatto del bene promossa da Harry’s bar": "Non corrisponde assolutamente al vero che ‘il rilascio forzoso dei locali è stato deciso dalla Corte d’appello". "Harry’s bar srl, ora Boston srl - conclude la nota - si ritiene lesa nel suo brand e nella sua immagine. Harry’s bar srl ricorda che i locali rilasciati sono soggetti ai vincoli" disposti dal Comune di Firenze essendo "annoverato nell’elenco delle Eccellenze storiche fiorentine. Per tale motivo i 70 anni del suo stile unico e immortale sono stati oggetto della massima solidarietà dei fiorentini che hanno espresso il loro sentito ringraziamento, che viene a sua volta contraccambiato. Harry’s bar ora Boston srl comunque per correttezza parteciperà agli incontri fissati il 26 e 27 luglio", data quest’ultima in cui è fissato una nuova riunione presso l’unità di crisi della Metrocittà per i 22 lavoratori dello storico locale.