FIRENZESottopassi allagati, fogne e canali tombati che, non riuscendo più a defluire, hanno allagato strade e cantine. E ancora strade chiuse per frane e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno trasformata per ampi tratti in un acquitrino.
Mattinata di disagi ieri in tutta la provincia di Firenze, quando sono caduti circa 50 millimetri di pioggia in due ore, accompagnati, intorno alle 9.30, da una grandinata. Conseguenze pesanti a Ginestra Fiorentina, frazione di Lastra a Signa, dove l’acqua fuoriuscita dal Borro dei Morelli (in quel tratto tombato) è finita in strada e nell’abitato. Disagi seri anche nel relativo tratto di Fi-Pi-Li e nelle frazioni di Inno e Malmantile, dove è mancata a lungo la corrente.
A Sesto Fiorentino si è otturata la griglia all’imbocco del tombamento della Gora di Quinto, provocando la fuoriuscita delle acque e allagamenti nelle vicinanze. Qui il personale del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno è intervenuto con uomini e mezzi per ristabilire lo scorrimento nel tratto tombato. Allagamenti e piccole frane anche a Scandicci. Dalla mattina, l’assessore Lorenzo Tomassoli e il comandante della municipale, Giuseppe Mastursi hanno coordinato protezione civile, vigili, tecnici dell’ufficio ambiente e volontari di Croce Rossa, Racchetta e Humanitas. Le zone maggiormente colpite sono state via di Triozzi, via di Rinaldi, via di Castelpulci e via delle Fonti. In azione anche le idrovore per liberare alcuni scantinati e abitazioni al piano terra. Chiusa per una piccola frana via di Legnaia, da Mosciano alla provinciale.
Tra gli impianti idrovori del Consorzio di Bonifica sono stati attivati quello di Castelletti a Signa e della Senice a Quarrata, così come sono entrate in funzione le casse di espansione del Borro Soglia e di Santa Maria a Vingone a Scandicci. Limitati gli impatti sui corsi d’acqua principali, dove i livelli sono cresciuti rapidamente rimanendo però in gran parte dei casi al di sotto o intorno al primo livello di guardia.
Qualche preoccupazione, ma nessun episodio particolare, a Campi Bisenzio, dove tanti cittadini hanno osservato con ansia la crescita del fiume Bisenzio (che ha superato comunque solo il primo livello di guardia a San Piero a Ponti). "La precipitazione intensa, anche se non di lunga durata, ha causato criticità diffuse che ancora una volta evidenziano la vulnerabilità di un territorio complesso anche dal punto di vista urbanistico – ha detto il presidente del Consorzio di Bonifica, Paolo Masetti –. Ho seguito l’evento con i tecnici per monitorare griglie e punti delicati del reticolo".
Varie criticità hanno riguardato il Mugello, altra zona già colpita dalle alluvioni in passato, con esondazioni nei campi da Cardetole e Fistona, tra Borgo San Lorenzo e Sagginale, oltre che dal Fosso Saltalavacca che ha riversato i detriti sulla strada di Fontebuona a Vaglia (poi chiusa). Anche qui sono intervenuti gli uomini del Consorzio di bonifica assegnato alla locale Unione dei Comuni.
Il ponte di Sagginale è stato chiuso per controllare la tendenza della Sieve, il maggior affluente in destra d’Arno. Considerato l’innalzamento del fiume, a scopo prudenziale è stata decisa la chiusura di ponte a Vicchio. Interrotte anche la strada regionale 302 a Polcanto (Borgo San Lorenzo) e la provinciale 551 a Scarperia e San Piero.
Completamente allagato il campo da calcio di Sagginale, a Borgo San Lorenzo. Osservato speciale il fiume Lamone, che ha superato la soglia di allerta rossa a Marradi. "Grande preoccupazione e solidarietà agli amministratori locali - ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale, commentando la nuova ondata di maltempo -. Se avevamo bisogno di uno stimolo in più, questo continuo di eventi preoccupanti non può che aiutarci a fare ancora meglio".
Lisa Ciardi