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lI pm "Morì per un ritardo nel ricovero" Quattro neurochirughi a processo

Careggi: la paziente, 54 anni, aveva un problema che provocò danni al cervello

Antonella Landi, 54 anni era operatrice socio sanitaria a Torregalli. Nausee e forti mal di testa la indussero a farsi visitare (30 aprile 2018) all’ambulatorio del S.Giovanni di Dio. Non migliorò e il 15 maggio fu ricoverata al Dea di Torregalli. Le fecero la Tac alla testa: aveva un meningioma frontale destro, una massa comprimeva il cervello. Non rimossa in tempo avrebbe causato danni irreversibili. Per il pm Gianni Tei i medici della Neurochirurgia di Careggi, in collegamento con i colleghi di Torregalli, non avrebbero capito subito la reale gravità della situazione. Chiesero dettagli ai colleghi di Torregalli. Il 16 maggio programmarono l’intervento per il 21, cinque giorni più tardi. Ma le condizioni di Landi si aggravarono rapidamente, pur tuttavia non venne disposto il ricovero immediato a Neurochirurgia così "di fatto privando la donna della miglior assistenza possibile" scrive il pm nella imputazione a carico dei 4 medici ora sotto processo davanti al giudice Rosa Valotta. Landi fu trasferita da Torregalli alla Neurochirugia di Careggi il 18 maggio; la sera stessa la operarono; intervento di rimozione della massa ineccepibile, ma in quei tre giorni dal 15 al 18 aveva provocato "danni irreversibili ai due emisferi cerebrali e al tronco encefalico".

Il calvario dell’operatrice si protrasse per più di due anni: coma profondo fino alla morte sopraggiunta il 30 ottobre 2020. Per la procura 4 i responsabili di colpa medica per "condotte imprudenti e negligenti" quanto a diagnosi, terapie, cure e assistenza sono Franco Ammannati, 71 anni, Lorenzo Bordi, 64 anni, Furio Mariotti, 72, Bahman Asharf Noubari, 62. Nell’ordine, il direttore pro tempore della Neurochirurgia di Careggi, in servizio dal 15 al 18 maggio 2018. Il 16 dispose l’intervento per il 21; il secondo, medico in turno il 15 maggio. Effettò un teleconsulto con un collega del Dea di S.Giovanni di Dio ricevendo le radiografie; terzo imputato il medico in servizio il 16; parlò con un collega di Torregalli; il quarto neurochirurgo era al lavoro il 18 maggio. Monitorò la situazione in teleconsulto con Torregalli. Per la parte civile gli avvocati Massimiliano Manzo e Cosimo Magazzini. Attivata anche la mediazione per il risarcimento. Ma Careggi e Torregalli pare si rimpallino le responsabilità.

giovanni spano