
Novanta ragazzi delle medie di Tavarnuzze all’Impruneta per il progetto contro l’abbandono di spazzatura.
Novanta studenti delle scuole medie di Tavarnuzze sono scesi in campo per prendersi cura dell’ambiente: hanno partecipato al progetto ’Liberi dai rifiuti’ che ha fatto tappa in terra imprunetina. In piazza Don Chellini accompagnati dai docenti, hanno svolto un’attività di raccolta di rifiuti abbandonati in alcune aree, a cui è seguita un’analisi dei rifiuti raccolti e una riflessione sul loro impatto sull’ambiente.
All’appuntamento hanno partecipato anche Irene Marchetti, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Impruneta, Claudio Calosi, presidente della sezione soci Coop di Impruneta-Tavarnuzze e i referenti di Legambiente.
Gli alunni sono stati divisi in piccoli gruppi, coinvolti attivamente in un’esperienza di citizen science attraverso un’attività di monitoraggio scientifico della tipologia e della quantità dei rifiuti raccolti sul territorio. Un’esperienza importante di cittadinanza attiva per capire l’impatto della dispersione di materia sugli ecosistemi e il tipo di inquinamento prevalente nei luoghi monitorati. Gli incontri sono anche l’occasione per confrontarsi sul corretto smaltimento delle diverse tipologie di rifiuto e sulle altre buone pratiche improntate alla sostenibilità.
Gli incontri sono anche l’occasione per approfondire alcuni aspetti relativi all’impatto ambientale; fra le informazioni importanti, per esempio, quelle sui tempi di degradazione in ambiente naturale delle tipologie di rifiuti raccolti: per fazzoletti e tovaglioli di carta servono 3 mesi, per un mozzicone di sigaretta da uno a due anni, per una lattina di alluminio dai 20 ai 50 anni, mentre per una busta di plastica oltre 50 anni.
Sono ancora più lunghi invece i tempi di degradazione per un tappo di acciaio (in questo caso si va dai 50 ai 100 anni), una bottiglietta di plastica (oltre 100 anni) o una bottiglia di vetro (oltre 1.000 anni).
Manuela Plastina