REDAZIONE FIRENZE

Ponte di Pasqua, i libri da leggere. Volumi per tutti i gusti

Elena Molini de ‘La Piccola Farmacia Letteraria’ consiglia una serie di letture, partendo sempre dai propri stati d'animo

La "piccola farmacia letteraria" di Elena Molini (foto Cabras/New Press Photo)

Firenze, 15 aprile 2022 - Un buon libro per il ponte pasquale. Cosa c’è di meglio, infatti, che rilassarsi lasciandosi travolgere da storie appassionanti? Ci siamo fatti a tal proposito consigliare da Elena Molini de ‘La Piccola Farmacia Letteraria’, dove i volumi sono catalogati in base “alle emozioni, agli stati esistenziali”. Insomma, la lettura come “cura dell’anima”. E mai come adesso ce n’è bisogno.

Avete più che altro voglia di evasione, considerato il bruttissimo momento storico che stiamo vivendo? Ecco, ‘Le solite sospette’ di John Niven fa al caso vostro. Parla di un gruppo di cattive ‘ragazze’ dell’ospizio, che rapinanano la banca del paese. Contro ogni probabilità, il colpo va a buon fine, e alle "cattive ragazze" non resta che raggiungere la Costa Azzurra, riciclare il denaro e sparire. Nulla che possa spaventarle: hanno più di un motivo per riuscire nella loro impresa: andare in crociera e fuggire dal terribile brodino dell'ospizio. Un libro divertente, che vi appassionerà fin dalla prima pagina.

Siete in procinto di partire per staccare veramente la spina? Molini vi consiglia di mettere in valigia ‘Niente di vero’ di Veronica Raimo. “Ironico, fresco, dissacrante”, racconta Elena. Veronica Raimo “sabota dall'interno il romanzo di formazione”. Il suo racconto procede in modo libero, “seminando sassolini indimenticabili sulla strada”. All'origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia, un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia ed un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Un mix di ingredienti da cui non può che scaturire una storia da leggere tutta d’un fiato.

Se invece appartenete alla categoria delle ‘mamme esauste’, sopraffatte da pargoli fin troppo vivaci e puntualmente disubbidienti, ‘Lo faccio per me. Essere madri senza il mito del sacrificio’ di Stefania Andreoli è il titolo su misura per voi. In questo libro, spiega Molini, Andreoli ribalta le vecchie convinzioni e propone l'idea che l'esperienza della maternità possa aggiungere, e non togliere, ricchezza all'identità femminile. Soltanto "facendolo per sé", trovando ciascuna il suo personale modo di fare la mamma – diverso dagli altri perché frutto della propria storia in quanto persona, – sarà possibile liberare la maternità, rendendola sana, contemporanea e davvero utile per la crescita di un figlio e per il futuro della società. Da quando si diventa madri, sembra sottinteso che l'unica ragione accettabile per qualunque decisione quotidiana e di vita sia "lo faccio per mio figlio". "Lo faccio per me" è una frase che suona egoista, indegna per una madre. Ma non sarà arrivato il momento di ribaltare questa concezione?

Se invece il vostro desiderio è quello di approfondire l’attualità, allora perchè non optare per ‘La Russia di Putin’ di Anna Politkovskaja? In questo libro la giornalista russa Anna Politkovskaja, assassinata per i suoi reportage sugli orrori della guerra in Cecenia, analizza la storia moderna della Russia. Dalla guerra in Cecenia con i suoi cadaveri «dimenticati» alle degenerazioni in atto nell’ex Armata Rossa; passando per il crack economico che nel ’98 ha travolto la neonata media borghesia, supporto per un’autentica evoluzione democratica del Paese; la nuova mafia di Stato, radicata in un sistema di corruzione senza precedenti; l’eccidio a opera delle forze speciali nel teatro Dubrovka di Mosca; la strage dei bambini a Beslan, in Ossezia. Sullo sfondo di tutto questo la figura di Putin e le sue mille ombre.

Per provare invece a sorridere un po’ delle nostre fragilità, ecco per voi ‘Tutta la stanchezza del mondo’ di Enrica Tesio. Si rivolge al popolo del multitasking che diventa ‘multistanching’. “Siamo quelli che in ogni istante libero "scrollano" pagine social per misurare le vite degli altri, quelli che riempiono di impegni il tempo dei figli per il terrore di non stimolarli abbastanza, quelli che di giorno si portano il computer in salotto per lavorare e la sera in camera da letto per guardare una serie ma intanto rispondere all'ultima mail. Quelli che insomma per rilassarsi si devono concentrare”. Ridiamoci un po’ su. E cerchiamo di cambiare le nostre giornate.