Firenze, 14 gennaio 2025 – Venne licenziata per i numerosi ritardi sul posto di lavoro, ma è stata reintegrata in quanto i giudici hanno attribuito la colpa dei ritardi alle linee ferroviarie e ai treni non puntuali.
La storia, riportata dal Corriere Fiorentino, ha inizio nel novembre 2022. La donna, dipendente di una gelateria a Firenze, dopo essere stata mandata via a causa dei frequenti ritardi sul posto di lavoro è stata reintegrata con una causa su decisione dei giudici di tribunale, prima, e corte di appello, ora.
I giudici hanno infatti attribuito ai frequenti ritardi sulle linee ferroviarie toscane, e non a sua negligenza, la difficoltà a raggiungere in tempo il negozio per una commessa part time che tutti i giorni fa la pendolare da Pontassieve usando il treno.
"La società – scrivono i giudici annullando il licenziamento – l’aveva esposta al rischio di frequenti ritardi nell'ingresso mattutino a causa dei continui disservizi delle linee ferroviarie regionali, la cui frequenza era ancora ridotta nei giorni festivi". Inoltre anche in appello, dove aveva fatto ricorso il datore di lavoro, è emerso che il licenziamento avrebbe avuto "un carattere ritorsivo" poiché, riporta sempre il quotidiano, la giovane donna aveva chiesto, mesi prima, "un congedo per motivi di studio" dopodiché la società la spostò dalla gelateria alla stazione ferroviaria di Firenze a una nel centro.
Da questo trasferimento iniziarono i ritardi più significativi: alcuni minuti, per otto volte in quattro mesi. Ma per il collegio civile della corte di appello i ritardi non erano imputabili a negligenze della dipendente della gelateria bensì ai ritardi cronici della linea ferroviaria. Infine anche per i giudici non è pensabile che una commessa part time, col tipo di retribuzione che ha, possa per ovvie ragioni economiche usare l'auto, mezzo più flessibile ma più costoso dei mezzi pubblici, per spostarsi dalla provincia al capoluogo.