ANDREA CIAPPI
Cronaca

L’imprenditore contadino. Ogni mattina sul trattore: "Non troviamo nessuno che lavori fra le vigne"

Baragli, presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini, vive nei campi "Si guadagna fino a 1800 euro al mese, ma i giovani non lo vogliono fare". Allarme delle associazioni di settore: "Che fatica trovare personale".

L’imprenditore Ritano Baragli sul trattore nelle sue vigne

L’imprenditore Ritano Baragli sul trattore nelle sue vigne

MONTESPERTOLI (Firenze)

Avanti, ci sarebbe posto di lavoro: chi trova un trattorista trova un tesoro. "Non riusciamo a trovare agevolmente giovani disposti a fare questo mestiere, eppure sarebbe una buona occupazione". A parlare è stato ieri, già nel cuore di settembre che significa vendemmia, Ritano Baragli. Siamo nel celebre Chianti, anzi Chiantishire come amano chiamare questa terra gli inglesi. Baragli parla a ragion veduta: è imprenditore agricolo con azienda sui colli di Gambassi Terme, presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini di Val Virginio a Montespertoli, vicepresidente del Consorzio del Vino Chianti. Per inciso: la ‘Valvirginio’ ha alle spalle una storia di oltre mezzo secolo, riunisce 350 famiglie e 850 aziende che conservano e tutelano circa 1500 ettari del paesaggio toscano. L’agricoltura è un’eccellenza della Toscana, lo sappiamo, bisogna però che se ne convincano anche le generazioni più giovani.

"Da ultimo ho trovato il trattorista per la mia azienda, dopo tanto tempo che lo cercavo, anche anni - ha proseguito Baragli - a ogni modo confermo quanto ho dovuto fare sino a poco tempo fa: alzarmi all’alba e fare tutto nel campo, anche il trattorista, non essendo riuscito a trovare nessuna persona in grado di ricoprire quel ruolo professionale". Almeno fino a oggi: "In effetti è così, adesso posso contare su una persona brava e fidata che conosco bene, esperto di agricoltura. Siamo ben consapevoli che quello del trattorista sia un mestiere molto delicato. Bisogna stare attenti. È necessario conoscere il mezzo e conoscere il territorio sotto ogni aspetto". Può darsi che molti giovani siano scettici perché spesso in agricoltura il lavoro è stagionale: "No - risponde deciso Baragli - può essere anche a tempo indeterminato. Bisogna essere chiaramente disposti a un orario flessibile. Non è che per forza alle 17 stacchi. Se devi dare il trattamento alle viti devi concludere. Se stacchi alle 17 e alle 20 pioviggina, perdi il raccolto ed è inutile riprendere l’indomani mattina alle 8… Magari si deve fare più tardi la sera e riprendere più tardi il giorno dopo. Serve un po’ di elasticità". Altro capitolo per comprendere il termometro della relazione giovani-agricoltura: "Si può arrivare a 1700 o 1800 euro al mese" afferma Baragli quando si affronta il tema compensi.

Eppure tra Chianti e Valdelsa ci sono, da qualche anno, scuole ‘ad hoc’ per lavori in agricoltura e conduzione dei trattori: "Ma sono pochi i ragazzi che fanno il trattorista. Questa estate i 30 ettari della nostra vigna li ho trattati tutti io ma il problema è di sistema: in agricoltura manca manodopera, trovare persone è sempre più difficile ed è ancor più difficile trovare manodopera qualificata. Per curare la terra ci vogliono passione e sacrificio, e gli italiani non vogliono più fare questi lavori. Ogni anno mancano lavoratori, non sarà facile andare avanti". Infine c’è da fare i conti con la burocrazia: "È troppa e complicata, gli imprenditori sono costretti a passare il tempo a riempire carte".