REDAZIONE FIRENZE

L’incendio all’ex Meccanotessile. La lotta per un posto al ’caldo’

Il rogo è stato innescato da un cumulo di rifiuti edili: quattro occupanti sono finiti all’ospedale. L’assessore Danti: "L’area di cantiere è tuttora sotto la responsabilità del consorzio titolare dell’appalto".

L’incendio all’ex Meccanotessile. La lotta per un posto al ’caldo’

Il rogo è stato innescato da un cumulo di rifiuti edili: quattro occupanti sono finiti all’ospedale. L’assessore Danti: "L’area di cantiere è tuttora sotto la responsabilità del consorzio titolare dell’appalto".

Ex meccanotessile di via Alderotti, nuovo capitolo. Lo stabile, da anni simbolo di degrado urbano e abbandono, nonché ’albergo’ sempre aperto per senzatetto e crocevia per il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti, nella notte tra martedì e mercoledì (alle 00:20), è tornato a far paura. Nel locale del capannone centrale è scoppiato un incendio: il rogo, secondo le prime ricostruzioni, è partito da alcuni oggetti abbandonati dalle imprese edili che negli anni sono state assoldate per i lavori (mai finiti) di ristrutturazione. Tubi di plastica, legno, stracci e masserizie sono andate a fuoco per mano di sconosciuti, i cui motivi sono ancora da decifrare. Improbabile, infatti, sembrerebbe il movente della combustione per riscaldarsi. Mentre, stando ai primi rilevamenti, prende sempre più piede l’incendio doloso. L’obiettivo? Forse accaparrarsi uno dei locali, ormai da anni, adibiti a stanze dai senza fissa dimora. Forse una discussione che è degenerata. Forse il gesto di una squilibrato.

Certo è che tre persone sono state recuperate e soccorse dai vigili del fuoco, e affidate poi al personale sanitario del 118 per accertamenti, ed altre sono uscite in autonomia. In quattro invece sono stati trasportati in ospedale, dove sono stati intubati con l’ossigeno (non sarebbero in pericolo di vita). I vigili del fuoco sono giunti sul posto con due squadre e due autobotti, un’autoscala, il carro aria e il funzionario per la gestione delle squadre, e dopo l’ispezione nei numerosi locali invasi dai fumi hanno domato le fiamme.

Le sirene delle autobotti e il via vai di ambulanze hanno risvegliato un quartiere già segnato dalla paura. "Non riesco più ad avventurarmi qui intorno di notte -racconta un residente della zona-, il cattivo odore di fumi tossici e la confusione proveniente dall’ex Galileo sono insopportabili. Non è normale lasciare abbandonato a sé stesso un edificio per tutti questi anni, ed osservare impassibili che diventi casa per l’illegalità".

L’azione tempestiva delle squadre di emergenza ha scongiurato ulteriori tragedie, ma non ha certo placato il malcontento dei residenti. "Ogni giorno vedo persone che entrano ed escono, alcuni sono accampati persino di fronte, accendono falò e chissà cos’altro. Alcuni sono tranquilli, penso vadano per dormire e ripararsi, altri lo usano come terreno di spaccio". È il racconto della proprietaria di un negozio nei pressi dell’ex stabilimento. Una testimonianza che si aggiunge alle altre, di residenti o negozianti che hanno visto un palazzo degradarsi giorno dopo giorno.

"La sera chiudo il negozio nel minor tempo possibile e corro alla macchina per evitare di essere infastidita -spiega un’altra negoziante-. Ora è il momento di un intervento serio, vogliamo sicurezza e garanzie. L’ex Galileo deve essere chiuso o riqualificato al più presto".

Cresce la polemica anche fronte politico: "L’amministrazione, a seguito dell’intervento dei vigili del fuoco – ha spiegato l’assessore al patrimonio Dario Danti – ha immediatamente disposto la delimitazione dell’area incendiata per effettuare una serie di verifiche". I lavori, ha concluso l’assessore, "sono attualmente sospesi su richiesta del consorzio titolare dell’appalto, che intende sostituire la ditta consorziata esecutrice. L’area di cantiere è tuttora sotto la piena responsabilità del consorzio". Dure invece le critiche dall’opposizione: "Una situazione che è rapidamente degenerata nell’indifferenza delle amministrazioni Pd", spiegano i consiglieri di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo. "Il Pd regala consenso alle destre", dice Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune.

Chiara Ottaviani