REDAZIONE FIRENZE

L’inchiesta sull’arte. Capolavori a prezzi soft. Il super collezionista: "Non c’erano vincoli"

Roberto Casamonti e le indagini sulle quotazioni a ribasso delle opere

L’inchiesta sull’arte. Capolavori a prezzi soft. Il super collezionista: "Non c’erano vincoli"

Tra i fiorentini coinvolti nell’inchiesta della Procura di Pisa ci sono numerosi fiorentini: Francesco Ferri, mercante d’arte; Adamo Nencini di Vaglia; Alberto Tirelli, dipendente società di vendita opere d’arte, Roberto Casamonti, mercante d’arte; Federico Berti, mediatore.

Roberto Casamonti, come è finito nell’inchiesta di Pisa?

"In realtà non c’entro niente. Io so solo che sei anni fa i carabinieri sono venuti a prendere un quadro e da allora non ho saputo più niente. Si tratta di un dipinto che avevo assegnato a un collaboratore per avere il nulla osta alla vendita. Ma io non ho mai ricevuto alcuna comunicazione di diniego. Per cui la mia posizione dovrebbe essere chiara e chiarita".

Ci spiega la procedura?

"La soprintendenza ha il compito di valutare se notificare o non un’opera. Però te lo devono dire, te lo devono comunicare in maniera ufficiale se ritengono di porre un eventuale vincolo. Ed è difficile che mi sbagli, perchè io non ho mandato chissà quante richieste, ne ho mandata una e a quella non ho avuto risposta. In pratica ho chiesto il permesso per la libera circolazione e la soprintendenza di Pisa non mi ha mai comunicato il diniego".

Che quadro era?

"Un dipinto di Gian Domenico Cerrini, un bell’artista barocco, e il soggetto del quadro era ’Tobia e l’angelo’".

Ma questo dipinto lei poi lo ha venduto?

"No, lo avevo io. Poi sono arrivati i carabinieri e me lo hanno sequestrato. Saranno passati almeno sei anni. Io aspetto che me lo rendano, perchè il quadro è mio, è molto bello e lo rivorrei".

Qual è più o meno il valore?

"Sarà fra i 180 e i 200mila euro più o meno. Guardi, abbiamo fatto anche ricerche alla posta, ma non è mai stata trovata questa comunicazione di diniego alla libera circolazione".

Olga Mugnaini