
Il sindaco Francesco Pignotti. promette interventi contro il rischio idraulico
L’allagamento delle stesse case già alluvionate nel 2022 in via Pian di Grassina e i danni nel cuore di Ponte a Ema, richiedono una soluzione definitiva di un problema annoso, diventato un incubo per tanti cittadini. Il sindaco Francesco Pignotti promette: "Con risorse straordinarie ricorrendo alla somma urgenza e all’avanzo di amministrazione, interverremo immediatamente su quanto di nostra competenza". Il primo passo da compiere è sul fosso delle Fonti: "Rimuoveremo il primo tratto del tombamento in prossimità della scuola Masi: anche stavolta ha provocato l’allagamento delle case di via Pian di Grassina. Si riduce il rischio, in attesa delle opere di regimazione a monte che spettano al Consorzio di bonifica con fondi regionali".
Da pulire in via prioritaria anche il fosso di Montauto: "Toglieremo i sedimenti che hanno contribuito all’esondazione verso la strada, mentre gli scarichi già realizzati verso il Grassina hanno funzionato". La colpa di quanto avvenuto - e non per la prima volta - non è di griglie e tombini otturati (che comunque vanno tenuti puliti), ma è "enorme, strutturale e viene dalla nostra storia": negli anni ’60 e ’70 son state costruite case e palazzine cementificando colline e facendo tombamenti. "Grassina è costruita su 5 fossi tombati. Parti di Ponte a Ema sono state realizzate in zona depressa, esondabile. Ora, col cambiamento climatico, ne paghiamo le conseguenze". I cittadini sono arrabbiati e "io ci metto la faccia, anche se spetta anche e soprattutto a Consorzio di Bonifica e Regione – dice Pignotti -. Per evitare allagamenti servono lavori strutturali: comporteranno disagi, ma solo così potremo porre rimedio".
Come successo ad Antella, dove dopo mesi di lavori alla condotta si è evitato l’ennesimo allagamento, "nonostante la strumentalizzazione dell’opposizione su traffico e cattivi odori. Anche in via Bikila e via Giotto si sono visti i risultati di alcuni primi interventi". Il Consorzio ha già previsto una cassa di espansione lungo il borro delle Argille: sarà realizzata a monte della Variante. "Per via Giotto si può prevedere un parziale stombamento. A Ponte a Ema hanno esondato il Ritortoli e il Rimezzano, eppure lì non è stato costruito nulla: ciò che è accaduto non si può ignorare". Il presidente Giani vorrebbe dare ai sindaci gli strumenti per modificare vecchie previsioni non più compatibili con lo sviluppo del territorio alla luce dei cambiamenti climatici. "Penso che l’ampliamento della Scuola Americana potrebbe rientrare in questa casistica", conclude Pignotti.